Il suono della sveglia mi richiama.. ancora una volta.. dal meritato riposo dopo anni di esplorazione.. ma forse è un sogno.. mi rigiro nel morbido abbraccio del criosonno.. ma il fastidioso ronzare continua.. Code 135. E’ ancora Wolf974.. forse dovrei metterlo nella lista dei numeri da ignorare?
Rispondo. (altrimenti Wolf974 mi spegne l’alimentazione del criosonno e ciaone!)
Nijal “…mm… sgrunt?” Wolf974: “Carissimo ! Come butta?” Nijal: “…zzo succede..?” Wolf1974: “per caso ti disturbo?” Nijal: “nooo, non mi disturbi affatto” (credici!) Wolf974: “Dai, pantofolaio, esci dal criosonno! Svegliati! C’è una galassia da esplorare, la fuori..! Schiave orioniane tutte sole… “
A me lo dice.. dopo 2 anni di vagabondaggio.. (e neanche una schiava!) mi sparo in vena uno stimolante per velocizzare il risveglio..
Nijal: “Wolf, questo tuo entusiasmo è sospetto.. cosa hai in mente adesso?” Wolf974: “..mah, niente di particolare, una piccola gita fuoriporta.. una manciata di anni luce.. Cosa vuoi che sia per noi vecchi lupi di mare!?” Nijal: “………sii più specifico, grazie.” Wolf974: “Beh, stavo pensando che vi sono zone inesplorate e misteriose che non abbiamo ancora visitato, tipo la zona oltre l’Hawking’s gap, le Tenebrae.”
Resto in silenzio. Stiamo parlando di più di 40.000 anni luce.
Nijal: “Praticamente dietro l’angolo… e poi… c’è il nulla laggiù!” Wolf974: “Appunto! cosa c’è di meglio dell’ignoto? Mi sembra perfetto, sono felice che tu sia d’accordo. Ti do il tempo di ottimizzare l’FSD della tua ASP e poi partiamo. ( = sbrigati!) Chiudo.”
non ho neanche il tempo di insultarlo…
La zona che Wolf ed io andremo a visitare si chiama Tenebris, situata alla fine del Perseus Arm. Ecco una idea del tragitto, sperando che non sia di sola andata:
Lascio le frequenze aperte per ulteriori comunicazioni… (ovvero: presto faremo una chiamata ufficiale per una partecipazione collettiva alla spedizione, state sintonizzati!)
Lo spazio è vuoto.. è nero.. è silenzio.
Solo la mia ferrea volontà (e vedere vecchie serie TV sull’oloschermo) mi permette di mantenere la mia sanità mentale.
Quel poco che ne è rimasto, almeno.. credo.
Ecco.. quel puntino luminoso in basso al centro è la mia ASP Explorer.. l'”Eclipse”.
Sopravvivo? Si.. lo scafo della nave è al 92%, tutti i moduli sono operativi, il robo-chef di bordo si comporta bene e questo dopo quasi 24 mesi senza approdare in una stazione.
Avrei solo bisogno di dare una pulita agli ugelli di scarico.. ma ne riparleremo quando sarò arrivato ad una stazione. Nel frattempo la mia nave lancia fiammate, di tanto in tanto.
Ma dove sono? E’ questo quello che si domandano tutti (chi?).
Ecco la mia posizione sulla mappa.. quei puntini colorati sulla destra sono i nostri sistemi stellari.. e la Terra.
12 mesi fa sarei dovuto essere di nuovo a casa.. mah.
In tanti ce lo state chiedendo da un po’ di tempo… ma dove siete finiti? Gli SpaceJokers torneranno mai tra noi? ebbene eccoci qui anche se solo per riportarvi una mini guida a una delle nuove funzionalità di Elite Dangerous! Non siamo ancora del tutto operativi ma ci sforziamo di rimanere “in piedi”… nel frattempo ogni aiuto da voi lettori è ben accetto! Ad esempio per questa mini guida ringraziamo CMDR G. Trevize (Lorenzo) della Tethys Empire crew.
Fly safe Commanders!
Il jet-cone boost: un’opzione in più per gli Esploratori dello Spazio profondo
Dalla patch 2.4 in poi, oltre alle opzioni “economical routes” e “fastest routes” in Galaxy Map ne troviamo una nuova: “use jet-cone boost”!
A che serve? Serve per sfruttare il potente boost che le Neutron Stars (non-sequence stars in Galaxy Map) possono dare al nostro frame shift drive ( FSD) tracciando rotte che ne includono il maggior numero possibile!
Ma facciamo un passo indietro, andiamo per gradi: anche prima della 2.4 si potevano già sfruttare le Neutron Stars per fare salti ben più lunghi di quelli permessi dal nostro FSD, con una procedura tanto semplice…. quanto rischiosa!
Ve la racconto: per approcciare correttamente una Neutron Star con la propria nave, per dare la super carica all’FSD, bisogna fare in questo modo:
Una volta entrati nel Sistema, ci si dirige subito verso l’estremità di uno dei due bracci della stella;
si cerca di far lambire la nave dalla parte finale di tale estremità rallentando, puntando il muso dalla parte opposta del centro della stella per essere pronti a dare motore per scappar via; appena si attiva la procedura (ve ne accorgete, vi arriva un messaggio!), si fa letteralmente “galleggiare” la nave tenendola in loco per alcuni secondi finche’ un messaggio vi dice che l’operazione e’ riuscita!!!
A quel punto: motori e via, allontanarsi!
Se e’ andato tutto bene avrete la possibilità di fare un salto maggiorato a seconda della capacità del vostro FSD; esempio: la mia DB Explorer a salto 51ly (perché ingegnerizzata a modino!) con la super carica di una Neutron Star…. mi supera i 200ly a salto!!!!! Tanta roba eh?! Prezzo da pagare: ad ogni super ricarica si perde un punto percentuale di integrità dell’FSD… in questo caso poca roba direi!
ecco la scritta che mostra quando sarete pronto al salto boostato!
E’ superfluo dire che se sbagliate manovra e venite risucchiati dalla stella…… game over!!!! (N.d. CMDR Wolf974: magari lo eviterei con la mia Anaconda moddata da esplorazione, pena milioni e milioni buttati nel c…o)
L’opzione “use jet-cone boost“ traccia rotte “intelligenti” in base alla capacità di salto della vostra nave: cerca sì di includere più Neutron Stars possibili ma non vi lascia “in braghe di tela”, ogni tot numero di esse intervalla sistemi con stelle “scoopabili” dove potrete tranquillamente rifare il pieno!!!!! Le Neutron Stars infatti vi fanno fare bei saltoni ma non vi fanno rifornimento!
Concludo dicendovi che questa nuova e bella opzione e’ da utilizzarsi preferibilmente nello Spazio profondo diciamo….. oltre i 10000ly di distanza dalla “bolla abitata” per due motivi: c’è più abbondanza di Neutron Stars e si possono utilizzare per percorrere lunghe distanze con molti meno salti, per allontanarsi di più o per tornare verso casa; Inoltre vicino alla bolla le Neutron Stars sono scarse e si finirebbe per ottenere l’effetto contrario tracciando rotte “dispersive” alla loro ricerca e non punterebbero dritti alla meta.
(N.d. CMDR Nijal) : Sul forum di Elite abbiamo trovato la mappatura delle stelle a neutroni, una sorta di “lista delle autostrade” a neutroni.. (No, la Gelmini ed il Tunnel sotto al Gran Sasso non c’entrano in questo caso.)
Vi lasciamo con questa immagine scovata in rete che spiega la procedura.
Con il rilascio della 2.3 The Commanders, Frontier ha modificato, in modo favorevole per chi come me passa il tempo ad esplorare la galassia, gli importi relativi alla scoperta dei corpi celesti.
Cliccando sulla mappa se ne apre una versione più grande, salvatela o stampatela.
La mappa è stata creata dal CMDR Fru che l’ha condivisa su Reddit
Una piccola spiegazione: Honk vuol dire attivare lo scanner ADS è quando fate la scansione di un corpo celeste ma siete privi del Detailed Surface Scanner. DSS è ovviamente il Detailed Surface Scanner.
Le stelle Wolf Rayet in Elite dangerous sono abbastanza rare, in genere possiamo trovarle in “mini” nebulose, in cui vengono avvolte, sono abbastanza emozionanti e divertenti da scovare! E…. per quanto vi può sembrar strano, quando ne troverete una viaggiando quasi sicuramente è stata già scoperta! 🙁
Le stelle più esotiche non sono le Neutron Star o le White Dwarf, ma le Carbon star! E si!
Se non ne avete mai vista una vi consiglio vivamente di trovarla, ma andiamo con ordine ci sono vari tipi di carbon star!
Le più banali, che di banale hanno ben poco: sono le MS-S-CN, queste sono molto presenti nelle zone più vecchie della galassia e in gran quantità. Lo spettacolo non è molto a bassa distanza….
Sembrano delle M o simili, ma sono ESTREMAMENTE grandi! Ad esempio a 2000LS le vedrete ancora molto grandi, da far sembrare le classiche stelle dei giocattoli! non sto scherzando! (comunque potreste metterci su il vostro nome, c’è ne sono molte “libere”)
Ma veniamo al dunque! La classe C è la più strana e inquietante, e sopratutto veramente RARA!…. Queste foto di repertorio (mie) sono mooolto vecchie, ma basteranno! Purtroppo il sistema era già scoperto 🙁
Stella C in mappa di sistema
Usciti dal FSD a 629Ls! Il mio vecchio ASP… nostalgia.
A quasi 2000LS è ancora grande…
Spero vi sia piaciuto questo mini viaggio tra le stelle di Elite Dangerous…. Per chiarimenti scrivete in fondo sulla Chat! Vi lascio due foto… 🙂
Avete un iPhone? Volete pianificare la vostra rotta senza essere davanti al PC?
Eccovi serviti. L’utente di Reddit zanders3 ha sviluppato una app per iOS dal nome altisonante:
Elite Dangerous Stellar Cartographer (o più brevemente EDSC).
L’app usa le API di EDDB e promette di fare parecchie cose (che non abbiamo ancora testato).
Richiede iOSS 8.0 o versioni successive.
Compatibile con iPhone, iPad e iPod touch.
Al momento è solo in lingua inglese
Il prezzo è di €1.99
Navigazione di tutta la galassia.
Tracciare rotte direttamente nella Star Map
Piazzare bookmark per una navigazione più veloce
Trovare merci da vendere
Trovare rotte commerciali
Visualizzare informazioni sui sistemi
Visualizzare informazioni sugli spazioporti
Il prezzo è di €1.99
Richiede iOSS 8.0 o versioni successive.
Compatibile con iPhone, iPad e iPod touch.
Al momento è solo in lingua inglese.
Ma solo una piccola novità, delle tante presentate, nella ultima release The Guardians 2.2: ora è possibile impostare una rotta applicando un filtro nella mappa galattica.
Basta impostare una rotta, selezionare le stelle scoopabili (e non pensate male!), e cliccare su “apply”… così come mostrato nell’immagine seguente…
Non sono passati che pochissimi giorni dalla release della versione 2.2 di Elite:Dangerous, chiamata The Guardians, e dal rilascio del trailer ufficiale che già gli esploratori della Canonn, la più grande comunità scientifica nella galassia di Elite, hanno già individuato il luogo dove risiede il monolito alieno che si può vedere nel trailer.
Il CMDR Xdeath, a bordo del suo cobra ha identificato il pianeta con queste coordinate:
Sistema : SYNUEFE XR-H D11-102 Planet 1 B
Coordinate -128.9212 -31.7347
Ecco alcune immagini in esclusiva del sito archeologico.
Ed ecco il video completo della zona e del monolito
Sono molti gli oggetti ritrovati sul luogo.
Vi terremo aggiornati non appena avremo delle novità al riguardo.
Avete deciso di dire addio a tutto e tutti e andare là dove nessuno è mai giunto prima per incontrare nuove forme di vita e civiltà? beh adesso non esageriamo… in Elite Dangerous non è (ancora) possibile trovare alieni (ma i Thargoids prima o poi salteranno fuori come Alien!)…Comunque avete deciso di vedere nuovi luoghi distanti? Volete allontanarvi dalla politica noiosa e logorante dell’antico mondo e fare un po’ gli eremiti spaziali?
Allora diventare Esploratori è la carriera che fa per voi! Dopo mesi di esplorazioni mi sento all’altezza di riportarvi la mia esperienza e di darvi qualche consiglio in merito… ma andiamo con ordine.
Una delle cose che più mi ha attirato verso Elite (sin dal primissimo gioco) è stato il fatto che l’intera galassia è stata modellata per voi, per vagare a piacimento. In questo gioco ho passato buona parte del tempo a fare esattamente questo, visitando soprattutto le nebulose più vicine ai vecchi mondi civilizzati, così come a fare il tour delle mie costellazioni preferite (si veda qui e qui). Già con le costellazioni più vicine avrete qualche milioncino che vi farà salire come Rank a Ranger…. Dopo le prime costellazioni vicine il vostro obiettivo dovrebbe essere Sagittarius A (ovvero il grande buco nero al centro della galassia). E dopo di questo, potreste lanciarvi all’esplorazione dei confini della galassia dalla parte opposta e ritorno… (che poi è quello che stiamo ultimando con la missione Distant Worlds)… La cosa più complessa sarà mantenere la concentrazione per un lasso di tempo così lungo: poiché il tempo necessario per una missione del genere si potrebbe quantificare in qualche mese di gioco (io sono a 5 mesi e non è ancora finita).. Fatto questo spero di arrivare al rank Elite!
disposizione delle nebulose conosciute, click per ingrandire
Se si potesse avere uno slot di salvataggio secondario (prima o poi magari sarà possibile…), ci si potrebbe dedicare a ruoli diversi oltre a dover rimanere per mesi a vagare nello spazio con il rischio di perdere la pazienza… e così variare un po’ al tema… tuttavia ora non è possibile e quindi la cosa che più vi servirà nel ruolo di esploratore è proprio una bella dosa di Pazienza! (sì con la P maiuscola!)
Questo in primo luogo è dovuto al fatto che l’esplorazione è un attività piuttosto tranquilla (se non addirittura solitaria): una volta che hai viaggiato a poche centinaia di anni luce di distanza dal centro dei mondi civilizzati, diventa molto improbabile incontrare altre navi, e questo è il motivo per cui alcuni esploratori tendono a viaggiare senza scudi o armi: dal momento che la maggiore massa riduce il vostro salto iperspaziale, la maggior parte degli esploratori li considerano un inutile peso morto da portarsi dietro. Considerando però l’introduzione di Horizons, con la possibilità di atterrare anche su pianeti con una certa gravità, vi è comunque sempre un po di rischio, così io personalmente viaggio sempre con un generatore di scudi (anche basico perché non si sa mai, se sbagli un atterraggio, sei fottuto!). Riguardo alle armi personalmente ne faccio a meno… in fin dei conti penso che, alla peggio, la soluzione migliore sia la fuga; invece c’è chi almeno un raggio laser gimballed se lo porta appresso per qualche NPC vagante in periferia… C’è anche da considerare che i Thargoids (i famosi e pericolosi insettoidi) potrebbero fare presto la loro comparsa poiché hanno introdotto una classe di navi adatte a questo scopo: il Lakon Diamondback è infatti pubblicizzato come un “esploratore da combattimento”; ciò renderebbe l’esplorazione ancora più pericolosa….
Altra caratteristica che potreste avere come aspiranti Explorer è il disturbo ossessivo compulsivo a scansionare tutto! Questo approccio è sicuramente utile per avere il vostro nome piantato sui sistemi del tutto inesplorati (e vi darà un piccolo bonus ulteriore in crediti alla vendita dei dati) ma alla lunga renderà la vostra esplorazione ancora più stressante dal punto di vista psicofisico richiedendo anche un’ora per scansionare un solo sistema solare… Quindi il mio consiglio se siete intenzionati a fare un esplorazione a lungo raggio è di evitare alcuni corpi celesti di poco valore (pianeti rocciosi e di ghiaccio in particolare) e concentrarsi su stelle e pianeti d’acqua o simili alla terra. Ma andiamo nel dettaglio della metodologia da adottare:
1) saltate e agganciate il sistema con il discovery scanner.. Consiglio ovviamente di usare un Advanced Discovery scanner appena possibile per evidenziare tutti i corpi presenti in quel sistema. Lo scanner intermedio invece non vale quei soldi (500k Cr), dal momento che da solo ti dà il doppio della gamma di scanner di base (che costa solo 1,000Cr).
2) Controllate la mappa del sistema per qualsiasi cosa vale la pena andare fuori dal vostri itinerario. Gli oggetti più remunerativi sono le stelle di neutroni, buchi neri, mondi d’acqua, mondi simili alla Terra, mondi di ammoniaca e giganti gassosi con la vita (questi di solito possono essere identificati ad occhio zoomando nella mappa del sistema e avendo fatto abbastanza esperienza visiva…).
3) Scansionare qualsiasi oggetto all’interno del campo del vostro sensore dalla stella primaria, modo da non perdere tempo in spostamenti – ma questo dipende molto dal raggio e dalla massa dell’oggetto. Ad esempio, alcuni pianeti richiedono di essere all’interno di 10ls per ottenere una scansione, ma mondi più grandi possono essere acquisiti fino a 100LS. Giganti gassosi di Classe 1 sono di solito leggibile all’interno di 250ls e giganti gassosi di Classe 3 possono essere acquisiti fino a 1000ls. Mentre hai bisogno di essere all’interno di 2000ls per ottenere una scansione da una nana bruna, mentre una stella di classe M può essere scansionato anche a 4000ls. Le stelle di neutroni e buchi neri sono difficili da “gestire”, in quanto è necessario avvicinarsi entro 20ls (a meno che il buco nero è super-enorme come quello a Sagittarius A), e si potrebbe essere buttati fuori dal Supercruise e subire danni allo scafo se non si è attenti nell’approccio (avvicinatevi molto lentamente con un occhio sempre alla temperatura dello scafo che potrebbe salire improvvisamente). Infine è molto importante non preoccuparsi di fare scansioni dettagliate dei campi di asteroidi poiché non si ottiene nulla da loro.
4) Una volta che hai scansionato tutto ciò che ti interessa puoi passare al sistema successivo… Puoi utilizzare percorsi economici per prendere quanti più sistemi possibile e ridurre al minimo il rischio di essere a corto di carburante. Sarebbe un peccato buttare via tutto per mancanza di carburante e dovendo quindi autodistruggersi… (o chiedere aiuto ai Fuel Rats: giocatori che potrebbero venire in vostro soccorso in cambio di denaro). Per questo un buon Fuel Scoop è doveroso nell’outfit della vostra nave. Invece se state progettando un esplorazione a lungo raggio con una meta lontana, allora potrete tranquillamente settare la rotta più veloce per arrivare più distante in modo rapido.
ecco un bel sistemino ricco da esplorare…
Come esploratore, c’è davvero solo una cosa che vi può uccidere, ed è proprio la stupidità e la negligenza. Innanzitutto fare attenzione alle stelle con cui potete fare rifornimento: ricordatevi sempre la formuletta KGB FOAM (ovvero la schiuma del KGB): ogni lettera stabilisce una tipologia di stelle… e in questa formula sono presenti le stelle in cui è possibile fare Scoop… dalle altre è bene stare molto lontani! Utilizzate la mappa galattica per controllare quanto sono vicine le stelle in un sistema binario, ternario o altri sistemi con più stelle, e se sembra che sono vicine, assicuratevi di uscire dall’iperspazio con l'”acceleratore” impostato a zero.
Classificazione dei corpi celesti, click per ingrandire
Inoltre, non volate se siete tanto stanchi da addormentarvi davanti allo schermo (vero CMDR Nijal???). O dopo un paio di Lavian Brandy (n.d. rare goods)… Addormentarsi quando si è in Supercruise è un buon modo per suicidarsi o per finire a secco di carburante… Infine se giocate con il supplemento Horizons state bene attenti quando atterrate su pianeti con gravità elevate (controllate sempre la gravità del pianetoide su cui vi state avvicinando) altrimenti rischiate di fare la mia fine o quella del CMDR Nijal… [CMDR Nijal : si è trattata di una anomalia ai sistemi di diagnostica…]
Ma veniamo alle navi adeguate all’esplorazione:
◾la base di partenza potrebbe essere l’Adder: come rapporto qualità prezzo all’inizio è decente… Oltre ai moduli essenziali è possibile mantenere un generatore di scudi a bordo per proteggersi da qualche graffio quando si torna con il prezioso carico di dati. Una buona parte del costo la si dovrà invece investire in un Fuel Scoop 3A, che però vale tutto il prezzo! se considerate la quantità di tempo risparmiato che passate nell’atmosfera delle stelle per fare rifornimento al minimo, oltre ad aiutarvi a ridurre il rischio di ottenere il danno da calore. L’heat sink può servire per le emergenze, per quelle volte che si salta fuori dal Supercruise nel bel mezzo di un sistema binario e bisogna raffreddarsi prima che tutti i moduli vadano in pezzi.
◾Un opzione può anche essere il Type 6! Questa potrebbe inizialmente sembrare una strana scelta per una nave Explorer, ma in questo ruolo, il Type 6 ha in realtà degli assi nascosti nella manica. In primo luogo, con un FSD di tipo A e lasciando il resto dei moduli leggeri, ti dà la migliore salto iperspaziale per meno di 10 milioni di crediti. In secondo luogo, ha un sacco di grandi compartimenti interni, il che significa un grande scoop di carburante e un sacco di unità di auto-manutenzione: in questo modo il Type 6 si può usare per un tour massiccio di decine di migliaia di anni luce senza problemi. Inoltre, come tutte le navi Lakon, la visuale è fantastica per ottenere belle viste di stelle e nebulose, che non dovrebbe essere un fattore da sottovalutare, dal momento che si sta andando là fuori per osservare tante belle cose e per molte ore di tempo di gioco.
◾Infine, se si sta andando a prendere sul serio l’esplorazione, è necessario un Asp Explorer! Intanto vi da un salto iperspaziale che vi permette di raggiungere qualunque area della galassia (intorno ai 34Ly se ben fittato), e non ha un costo proibitivo come l’Anaconda (sebbene i suoi 40ly), senza considerare che se qualcosa andasse male, ripararlo o ripagarlo non vi costerà una fucilata! Inoltre, l’Asp è agile abbastanza per manovrare abilmente tra stelle e pianeti in Supercruise, e la bella visuale Lakon ti darà ancora quegli importanti scorci pittoreschi… (ne abbiamo parlato più approfonditamente qui).
◾P.s.: abbiamo accennato anche al Diamondback Explorer in questo articolo in alternativa all’Asp.
la mia Asp in un sistema binario di ritorno da Distant Worlds
Vi lascio con un buon outfitting per l’esplorazione con la mia preferita: Asp Explorer in modalità Horizons (ovvero con SRV montato a bordo per l’esplorazione del suolo)
[CMDR Nijal : ecco invece la mia Asp, senza SRV ma dotata di heat sink, doppio sistema di riparazione e powerplant di dimensioni ridotte (ottimo per restare “cool” mentre si fa il pieno di carburante)
Rieccoci a parlare delle nostre (dis)avventure con Elite Dangerous e l’eplorazione dello spazio profondo. Ormai la spedizione iniziata mesi fa per Distant Worlds è ultimata e tutti gli esploratori sono alle prese col viaggio di ritorno nella speranza di tornare tutti d’un pezzo per vendere milioni di crediti di dati di esplorazione… e magari mettere la bandierina col proprio nome su alcuni astri.
Per quanto mi riguarda ho deciso di rientrare usando una tratta più diretta rispetto all’andata: in pratica invece di tornare indietro sulla tratta prevista da Distant Worlds, che va a seguire l’ultimo braccio della spirale della nostra galassia in modo da rimanere su tratte dense di stelle; si va quasi diretti attraversando il tratto finale del braccio… Ciò è possibile avendo una nave con un salto iperspaziale abbastanza ampio (io viaggio con una capacità di salto di 34,4 Ly a pieno carico, ma è fattibile anche con “soli” 33Ly).
Questa tratta è stata tracciata dai primi esploratori in questo settore e passa per un sistema rinominato Podar (dove è avvenuto tempo fa un rendez-vois di alcuni esploratori) e per poi affrontare la Route 33 (chiamata così proprio per il salto necessario da 33 Ly).
il mio arrivo sulla luna di Podar e la visuale sul suo pianeta tipo Terra ma con tanto di anelli (appena visibili)
Per praticità vi riporto i sistemi incontrati in modo che sia più facile ritrovare il percorso (in questa zona è facile perdersi)… Le stesse informazioni sono reperibili sul Forum Frontier ma da fonti diverse, e leggendo più Post separati.
Inanzitutto bisogna affrontare il tratto di ritorno che va da Beagle Point alla route 33 così come riportata dal buon CMDR Floc (nostro concittadino italiano, qui l’articolo originale):
Dopo di chè si può affrontare la famosa Route 33 (qui sotto) tracciata da CMDR Stulli: qui invece si parte dall’alto in basso…ATTENZIONE: il primo numero è solo una sequenza mentre l’ultimo numero decimale è la distanza tra i sistemi. Se avete una nave con del Jumponium (materiale che si può sintetizzare dal vostro SRV se avete i materiale di base necessari), potrete raggiungere un noto punto di interesse chiamato “The distant view in blue“: una piccola nebulosa blu molto suggestiva…che, purtroppo per me che non potevo arrivarci, si trova a 40Ly quando siete a metà della Route 33. Le sue coordinate sono il sistema Pyrie Eurk QX-U e2-0.
La piccola Nebulosa blu che racchiude al suo interno un buco nero
La nostra destinazione sulla mappa, un waypoint vicinissimo al centro della galassia.
Non nascondo che sono emozionato.. si tratta di un traguardo importante.
Ecco il mio waypoint!
Se ripenso a tutta la strada fatta fino ad oggi.. i sistemi scansionati.. quante stelle ho visto, a volte troppo velocemente..
..ed ora sono quì, a metà del mio viaggio.
Metto giù il carrello.. ma avverto un tremore nella cloche.. dura solo un istante.. Sono solo a pochi metri dal suolo, spegno i motori ed è touchdown!
Il tempo di consumare uno spuntino (il replicatore di cibo sembra essere tornato a funzionare), calibrare i sensori e fare una diagnostica dei sistemi della nave.. sembra che sia tutto in ordine. Un controllo dettagliato dei moduli rivela invece che è proprio la diagnostica a non funzionare correttamente. Riparo il più possibile i sistemi di bordo, confidando che questo servirà ad evitare ulteriori problemi.
Decollo e traccio la rotta verso il centro della galassia. Sagittarius A, il mega buco nero, mi sta aspettando.
Imposto gli ultimi comandi.. e parto.
Come posso descrivere una visione così potente? Sono al cospetto dell’origine della nostra galassia. Come trovarsi di fronte a Dio in persona.
Speravo di incontrare qualcuno con cui condividere questo spazio, questo tempo.. ogni luogo della galassia sembra essere equidistante. Controllo la mia posizione sulla mappa per essere certo di aver veramente fatto tutta questa strada.
Ecco. Sono a 25.900 anni luce da casa. Se fosse possibile vedere la luce del sole, essa sarebbe partita quando sulla Terra era ancora il paleolitico. Noi esseri umani (non nella forma in cui siamo ora) c’eravamo già, nel Tardo Pleistocene, a combattere contro le tigri con i denti a sciabola, contro le glaciazioni, contro la fame. Penso al me stesso di 25.000 anni fa, alla mia linea genetica, con un sorriso affettuoso.
Grazie di avermi fatto arrivare fin quì.
Secondo il piano della missione Distant Worlds, posso saltare il waypoint successivo, il dodicesimo.
E’ ora il momento di continuare, verso il tredicesimo waypoint: PHIPOEA DD-F C26-1311 3 E
Nella giornata di ieri la flotta dedita all’esplorazione dello spazio profondo è arrivata a una tappa davvero importante. Ovvero il centro della nostra galassia: Sagittarius A. Potendo così osservare il più grande buco nero della nostra galassia fino ad ora scoperto…
Purtroppo noi siamo indietro a causa delle varie vicissitudine capitate a me (come potete leggere qui) e dalla pigrizia cronica del CMDR Nijal (in realtà è la vita reale privata che ci attanaglia! 🙂 )
Nonostante tutto siamo qui a riportarvi le fantastiche immagini che ci giungono dai partecipanti (fonte sito Kotaku) e, per l’occasione è stato creato un video, che inseriamo qui sotto, assieme alle parole di uno dei 52 Commander che si sono uniti alla “festa”. Nel video osservate in particolare la formazione che è stata creata al minuto 0,28.
Ecco il commento del CMDR Dr. Kaii come riportato anche dal sito.
Last night six of us gathered at Sag A* for a screenie. Then I decided to ask some people to come join. Then I posted in all our comms channels for people to come and more and more came. I asked everyone to form a line. Then I thought, why not ask them to form a Star, an ode to Sagittarius A*, didn’t think it would happen. Then the 52 men and women who turned up shocked me with their cooperation, organisation, ideas and patience and slowly formed up into a star.
After an hour of madness, I asked all 52 to lock on to the same star, charge their hyperdrives with zero throttle and counted down. At zero, 49 CMDRs high-waked (and 1 low waked) out of the system in perfect synchronisation and I laughed so goofily and so hard.
Thanks guys, you made my life! That was the most incredible thing I ever saw in any game ever and it’s up there with my wedding as best moments in my life. I salute you all!
Continua la nostra odissea attraverso la galassia. La mia destinazione, al waypoint 10 è Amethyst cloud.
In questa tratta mi sono spesso imbattuto in sistemi binari, con stelle così vicine fra di loro che potrebbero quasi essere considerate come un tutt’uno.
Chissà quali forze entrano in gioco, nel mondo reale, fra due stelle così vicine ? Come sarebbe la loro forma ?
Sono quasi al centro della galassia. Le stelle non sono più come mi apparivano dalla terra, dei piccoli puntini di luce sparsi nel buio della volta celeste.. ormai le stelle sono un tappeto luminoso così fitto che quasi si fatica a trovare il nero del vuoto fra di esse.
Si comincia ad intravedere la mia destinazione, la nube ametista.
Il replicatore di cibo si comporta in modo sempre più bizzarro: terminata la fase francese e quella tedesca, ora mi propina solo cibi che iniziano con una determinata lettera dell’alfabeto.. prima asparagi, ananas ed anacardi.. poi banane, budini e baccalà.. oggi carote, ceci e carciofi.. temo che quando arriveremo alla Y o alla K, dovrò ricorrere alle razioni di emergenza.
Un’altro timore è quello che possa accadere un incidente.. una piccola disattenzione e mi troverei ad essere un mucchietto di atomi sulla superficie di una nana bianca.
Ecco la nube ametista in tutto il suo splendore..
..ed ecco il pianeta dove troverò il waypoint. Visto il colore malsano, l’ho ribattezzato “muffolo”.
Si è trattato in realtà di un trasferimento di molti anni luce (3400) ma privi di sorprese.
Il mio cruccio più grande al momento è il replicatore di cibo, il quale ha deciso di farmi fare il “tour gastronomico europeo”. Dopo il cibo francese, si è ora fissato sulla gastronomia teutonica: Schupfnudel, Pfälzer Saumagen e Wurstel.. e burp!
In ogni caso la galassia continua ad essere un posto meraviglioso, soprattutto dopo la terza pinta di birra.
La mia destinazione è ovviamente quella sgargiante nebulosa blu.
Ecco il pianetino dove dovrò fermarmi per la notte. Curioso come ormai, vista la grande quantità di stelle in prossimità del centro della galassia, non esistano quasi più le ombre.
..ed è touchdown! Vado a finire la mia porzione di Apfelstrudel, calibro gli strumenti e poi in branda.
Riprendiamo il viaggio (ormai parlo al plurale, visto che io e la mia Asp siamo diventati una cosa sola..) verso il bordo estremo della galassia.
Destinazione: il sistema SPEAMOEA WU-E D12-543.
Mi è oramai chiaro che questo viaggio durerà molto più a lungo di quanto potessi prevedere, ogni salto richiede del tempo per ricaricare il Frameshit-Drive, scansionare i sistemi di arrivo, schivare buchi neri, stelle a neutroni e nane bianche. Tutto questo richiede ormai la massima concentrazione ed accolgo con gioia crescente i periodi di riposo, pur nello spartano modulo abitativo della Asp. Peccato che, chiudendo gli occhi, continuino ad apparirmi le stelle.. nei miei incubi, ormai frequenti, le stelle mi guardano con aria interrogativa, chiedendomi chi io sia e perchè venga a perturbare il loro equilibrio..
Oltre a questo, il replicatore di cibo sta dando i numeri. Le uniche ricette che produce sono della cucina francese: bouillabaisse, coq au vin, quiche lorraine, etc.. Ho cercato di metterci mano ma appena ho rimosso la copertura di duroplast, ha iniziato ad urlare, attraverso gli altroparlanti di bordo:
Allons enfants de la Patrie
Le jour de gloire est arrivé!
Contre nous de la tyrannie,
L’étendard sanglant est levé..!!
Non mi resta che adattarmi, con buona pace del fegato.
Parliamo un attimo delle nane bianche, visto che sono diventate frequentissime.
Una nana bianca (o nana degenere) è una stella di piccole dimensioni, con una bassissima luminosità e un colore tendente al bianco. Nonostante le ridotte dimensioni, paragonabili a quelle della Terra, la massa dell’astro è simile o lievemente superiore a quella del Sole; è quindi un oggetto molto compatto, dotato di un’elevatissima densità e gravità superficiale. Le nane bianche possiedono, al momento della loro formazione, un’alta temperatura di colore ed un altrettanto elevata temperatura effettiva, la quale diminuisce gradualmente in funzione degli scambi termici con lo spazio circostante. Il graduale raffreddamento della stella la porta ad assumere un colore via via sempre più tendente al rosso, sino allo stadio terminale di nana nera; si tratta però di un modello teorico, poiché sino ad ora non è ancora stata scoperta alcuna nana nera. Gli astronomi ritengono che il tempo previsto perché una nana bianca si raffreddi del tutto sia di gran lunga superiore all’attuale età dell’universo.
Questo è quello che riporta il Navicomputer.. ma se continuo a metterci così tanto in questo viaggio, di nane nere ne vedrò a centinaia..
Parlavamo di buchi neri ? Ed eccone uno che spunta proprio nel momento giusto!
Il sistema di destinazione ha come stella principale (di navigazione) proprio una nana bianca. Meglio stare attenti e prepararsi ad un allontanamento immediato.
Almeno posso rifarmi gli occhi (e sognare la Terra) guardando i quattro pianeti “earth-like” vicino al waypoint di destinazione.
Il pianetino di destinazione del WP8 l’ho ribattezzato “sughero”.
Localizzato il waypoint..
..al centro di un fantastico canyon..
..ed è Touchdown!
Ed ora è tempo di ricalibrare i sensori, verificare la mia posizione sulla mappa, fare un buon pasto (francese) ed andare a riposare.
Il 16 Dicembre 3300, il giorno del lancio ufficiale di Elite Dangerous, una nave classe Asp Explorer, chiamata DSS Beagle, lasciò il sistema stellare Pallaeni per iniziare il primo attraversamento della galassia.
La spedizione, chiamata ‘Distant Suns’ è stata immortalata in un a serie di video-log (12). La missione era di viaggiare fino al lato opposto della galassia attraversandone il centro, mappando e documentando tutte le scoperte significative incontrate durante il percorso.
Circa 5 settimane più tardi, il 18 Gennaio 3301, la DSS Beagle arrivò ad un sistema stellare sull’bordo del più lontano braccio della galassia, a 65.279 anni luce dal nostro Sole. Il sistema (CEECKIA ZQ-L C24-0) fu in seguito battezzato ‘Beagle Point’. Segnava la fine della spedizione “Distant Suns”.
Un anno più tardi, nel Gennaio 3302, la DSS Beagle ha ricevuto una nuova missione.
Chiamata ‘Distant Worlds’, la nuova spedizione porterà tutti i suoi partecipanti a seguire una rotta simile a quella presa in origine dalla Beagle lo scorso anno, ma questa volta con il compito di rilevare ed esplorare il maggior numero possibile di pianeti, in zone chiave lungo la strada.
Noi Spacejokers non potevamo certo mancare a questo epico appuntamento che coinvolgerà circa 700 giocatori provenienti da più di 35 nazioni.
Per chi fosse interessato, si parte Giovedì 14 Gennaio alle ore 20:00 gametime (per chi è in Europa) dal sistema stellare Pallaeni, Pianeta 1, vicino a Brooks Point.
Per darvi un idea delle dimensioni di questa avventura, ecco una immagine rappresentativa delle prime quattro tappe:
Cliccate sull’immagine per aprirla in alta risoluzione
C’è di più: gli organizzatori della spedizione hanno bandito un concorso per la realizzazione di un logo che contraddistingua la spedizione. Abbiamo postato la nostra entry nel forum ed aspettiamo di vedere se sarà scelta. Se siete registrati nel forum di Frontier, fateci un salto e votate per noi!
C’è tempo fino a Mercoledì 14 Gennaio: ecco il link dove votare
Ecco la nostra proposta
Ecco le nostre configurazioni per la spedizione:
Configurazione Asp CMDR Wolf974, la IKS Vorn
Configurazione Asp CMDR Nijal, la Eclipse
Se volete seguirci durante questo viaggio, cliccate quì! Link utili:
Bentornati su questi schermi! Oggi, dopo qualche giorno di prova della Beta 2.0 di Elite Dangerous Horizons, siamo qui a parlarvene e darvi qualche indicazione sulle novità che sono state apportate e come utilizzarle.
Inanzitutto le nostre prima impressioni sono sicuramente positive: ogni ulteriore sviluppo non può che farci piacere! certo, i nuovi meccanismi di gioco vanno capiti, provati e riprovati per prenderci un po’ la mano… all’inizio magari sembrerà complicato ma sono sicuro che una volta compresi porteranno solo a benefici sulla longevità del sistema. Quindi, per aiutarvi nell’approccio al nuovo sistema di gioco abbiamo deciso di inserire questa guida.
Di che cosa ho bisogno per fare l’atterraggio?
– Per prima cosa avrete bisogno di una nave dotata di un modulo “suite” di atterraggio planetario ma fin qui tutto facile: dal momento che avrete Horizons, ogni nave che si possiede, ne avrà un montato! Questo è tutto ciò che serve per entrare in crociera orbitale e discesa in volo planetario.
– Se per qualche motivo la vostra nave non è dotata di un suite di atterraggio planetario, è possibile aquistarlo nell’Outfitting. – Per guidare sulla superficie di un pianeta, è necessario montare un modulo di hangar veicolo planetario. Anche questi è possibile trovarli nell’outfitting dei porti planetari o orbitali. Nel momento che avete un hangar per il veicolo planetario, è necessario installarci degli spazi veicolo. Gli Slot per lo spazio veicolo (che chiameremo anche Baia) si presentano proprio sotto l’hangar veicolo planetario in allestimento. A seconda della dimensione dell’hangar si avranno più o meno Slot a disposizione per i veicoli. – Ogni slot veicolo vi permette di trasportare un solo SRV, e viene fornito con un veicolo quando montato. Fate attenzione però, se questo SRV è distrutto, è necessario acquistare un sostituto per la baia del veicolo. È possibile farlo da qualsiasi portostellare o avamposto, dal servizio di attracco per il rifornimento.
Come posso capire se si tratta di un pianeta su cui posso atterrare (airless = privo d’aria)? – Per prima cosa è appunto importante ricordare che non su tutti i pianeti è possibile atterrare. – Si può sapere se un pianeta sostiene le attività planetarie, cercandolo nella scheda Contatti o nella Mappa del sistema: in questo caso si avrà un’icona di atterraggio piccola e blu. – Quando hai trovato un pianeta adeguato, semplicemente continua a muoverti in SuperCruise verso la superficie. – A questo punto metti il target sul pianeta per evocare le informazioni che mostrano la velocità massima per una transizione sicura in Orbital Cruise, e si attiverà una speciale modalità di SuperCruise quando si è molto vicino al pianeta. – Se si viaggia troppo veloce quando si arriva all’altezza del passaggio orbitale, la vostra nave effettuerà un uscita di emergenza.
il mio primo allunnaggio su un pianeta ghiacciato…
Che cosa è la velocità orbitale (Orbital Cruise)? – è una versione rivista della SuperCruise. Vi consente di volare intorno a un pianeta molto più veloce rispetto a quanto sarebbe normalmente possibile con il normale FSD. – Per inserire la Orbital Cruise, semplicemente volate verso un pianeta adatto: appena ci si avvicina alla nave l’HUD si modificherà aggiungendo un altimetro, attitudine, indicatore di rotta e indicatore della velocità di discesa. – l’altimetro mostra l’altezza dalla superficie del pianeta. Le tacche dell’altimetro mostrano anche l’altezza orbitale per la transizione a Supercruise (l’indicatore di OC) e, quando si arriva più in basso, l’altezza di uscita dalla Orbital cruise (il marcatore DRP). – L’indicatore di attidutine mostra il vostro angolo di inclinazione rispetto alla superficie del pianeta, con zero gradi inteso come parallelo con la superficie. – L’indicatore della velocità di discesa mostra quanto velocemente si sta perdendo o guadagnando altezza. Quando il valore nel display a barra diventa rosso il tasso di discesa è pericolosamente veloce. – Quando in Orbital Cruise, la sezione della scala atteggiamento intorno a zero gradi diventa blu, significa che tenendo questo angolo migliorerà il vostro passaggio da normale velocità di crociera a velocità orbitale, che consente di orbitare intorno al pianeta molto rapidamente. – Quando si scende sotto l’altezza di Orbital Cruise si potrà avviare una manovra di discesa orbitale.
Che cosa è il “Glide” (planata) ? – Glide è una procedura che consente al volo della vostra nave di coprire grandi distanze durante la transizione da Orbital cruise a volo normale. – Glide verrà attivata solo si passa con la nave tra 60 gradi negativi e 5 gradi positivi dal volo orizzontale. – Un ulteriore picchiata verso il basso farà sì che il vostro FSD esegua un uscita di emergenza, e poi si limiterà a interrompere la planata e immettere il volo planetario. – Oltre a questi limiti, il Glide terminerà automaticamente quando in prossimità della superficie del pianeta.
in picchiata su Mercurio!
Che cosa c’è di diverso nel volo planetario?
In realtà è molto simile al volo normale con i motori di manovra. Tuttavia, ci sono alcune differenze chiave: – a basse velocità, nelle manovre di spinta, la potenza viene deviata ai propulsori ventrali per aiutare a fornire portanza per il cosiddetto volo di livello. – Come risultato, gli altri propulsori di manovra hanno l’efficacia ridotta sotto questo carico, quindi aspettatevi una piccola perdita di stabilità di fronte alla superficie. – Esiste una funzione automatica di sicurezza: se la vostra nave si trova a 30 gradi in orizzontale e si viaggia lentamente tenterà automaticamente di posizionarsi verso il volo livellato.
Come faccio ad atterrare e decollare? In realtà è molto simile all’atterraggio nelle basi spaziali: – Per prima cosa estraete il carrello di atterraggio. – avvicinatevi alla superficie fino a quando il disco sensore visualizza lo schema della nave sopra l’immagine del terreno. – Appena ci si trova direttamente sopra una superficie in grado di supportare in sicurezza la tua nave, un piccolo disco proiettato sul terreno si trasformerà in blu. – Gli elementi addizionali dell’HUD mostrano rollio e beccheggio correttamente fino a quando la nave ha l’atteggiamento corretto per l’atterraggio. – Nel momento che la vostra nave ha il giusto posizionamento, ridurre l’altezza per completare la procedura di atterraggio.
– Non appena atterrato, il motore della vostra nave verrà disattivato. – Per decollare, applicare e mantenere una spinta verticale con i motori di manovra per riattivare l’unità e sollevarsi dal suolo.
Come faccio a gestire gli SRVs? – Una volta equipaggiati correttamente, la vostra nave può trasportare veicoli di ricognizione della superficie. (detti appunto SRV) – La vostra nave è stata aggiornata in modo da poter utilizzare la capacità del SRV: usate il focus UI + UI giù per vedere l’interfaccia in basso davanti a voi; da qui avrete l’interfaccia di “cambio di ruolo”, da cui è possibile gestire gli SRVs. – Dal momento che si è atterrati, è possibile rilasciare un SRV utilizzando questa interfaccia. – Allo stesso modo quando ci si trova in un SRV e ci si sposta sotto il portello di carico (si può notare, perché l’indicatore della nave si illumina), è possibile utilizzare questa interfaccia per tornare in nave. – Infine utilizzando questa interfaccia è possibile richiamare la vostra nave nella posizione corrente. Siate consapevoli, questa opzione non sarà disponibile se si è troppo vicini a un insediamento o a un porto terrestre.
ecco dove appaiono gli SRV nell’outfitting di un porto planetario
Come si usano i porti? – I porti sono l’equivalente terrestre degli starports (basi spaziali). Quando una nave si avvicina, dovrebbe usare la medesima prassi: avrete bisogno di chiedere l’attracco, e dovreste astenervi dal commettere crimini, se volete stare al sicuro ed essere i benvenuti! – Quando siete nel SRV, e se la nave è ancorata in un porto, è necessario richiedere l’attracco per tornare ad essa. Dopo che l’attracco è stato approvato, seguite la nav-bussola che vi condurrà al vostro garage designato. – Una volta nel garage, è possibile utilizzare l’interfaccia cambio di ruolo a bordo della vostra nave. – Siate consapevoli che se la nave è ancorata in un porto, non è possibile richiamarla alla vostra posizione se ci si trova a pochi chilometri. Avrete bisogno di allontanarvi dal porto o fare richiesta di attracco per tornare alla vostra nave.
Engaging SRV
SRV in azione!
Come faccio a usare l’SRV? – Per prima cosa assicuratevi che le associazioni dei comandi siano corrette. Se si utilizzano controlli personalizzati, è necessario aggiungere le associazioni al SRV. – In alternative, utilizzate uno schema di default (che ha i controlli SRV standard) quindi personalizzateli a seconda dei casi. – Molte parti del SRV hanno concetti ed elementi simili con la vostra nave: moduli, distributore di potenza, scudi, carburante, gruppi di fuoco. – l’SRV è azionato mediante controlli di velocità e di rollio. Quando tocca terra, il rollio equivale allo sterzo. Quando sei in aria, il rollio rimane rollio. Potrete inserire o disinserire le unità di assistenza alla manovra: quando disinserita, si ha il controllo diretto del gas e del freno. Quando è attivo, l’acceleratore funziona come in una nave, impostando una velocità desiderata. – l’SRV è dotata di jet per il salto. L’attivazione di questi propulsori utilizza porzioni di energia (ENG). – Le collisioni con il terreno ignorano gli scudi SRV. Quindi, in caso di caduta, tentate di utilizzare i jet di salto per rallentare la discesa ed evitare danni allo scafo. – Inoltre l’SRV consuma carburante ma questo viene riempito automaticamente quando ci si collega a qualsiasi porto. Si può guidare più lentamente e spegnere alcuni moduli per ridurre il consumo della di combustibile del’SRV. – Il carburante (e altre risorse) possono essere sintetizzati nel SRV raccogliendo materiali adeguati dalla superficie del pianeta. – l’SRV dispone di una torretta a connessione neurale. Quindi durante il controllo della torretta si può ancora guidare. Allo stesso modo, durante la guida, è sempre possibile fare target e fuoco usando la torretta con giunto gimballed limitato. La torretta utilizza energia WEP e munizioni. – l’SRV dispone anche di uno scanner data-link. Si tratta di uno scanner speciale che può essere utilizzato in modalità torretta. Esso permette di connettersi a entità mirate, spesso attivando i comandi contestuali. Per utilizzare il collegamento dati, mirate un’entità quindi tenete premuta l’attivazione del gruppo di fuoco appropriato.
– l’SRV permette di caricare e depositare due contenitori universali. Basta attivare lo “scoop” e ci avviciniamo al carico per raccoglierlo. (ricordatevi di distruggere dalla torretta le rocce di grosse dimensioni in modo che le più piccole parti dei materiali possano essere raccolte) – l’SRV dispone di uno scanner a onde, visualizzati direttamente sopra il disco del sensore. Lo scanner onda è uno scanner anteriore ad arco passive in grado di rilevare I segnali derivati da differenti oggetti. – Ogni segnale è composto da un numero di elementi “accesi/spenti” disposti verticalmente nel display dello scanner. Oggetti differenti hanno diversi modelli di on / off. – I segnali a distanza saranno indistinti e grandi. Quando invece ci si avvicina, si restringono e guadagnano di definizione.
materiali disponibili sul suolo
Che cosa è “Synthesis”?
– Synthesis è nuova funzionalità della nave e dell’SRV che permette di generare le risorse direttamente sul posto – Synthesis utilizza “materiali”, un nuovo tipo di risorsa, che si può trovare inizialmente solo sulla superficie dei pianeti. – Controllate la vostra scheda carico per visualizzare le opzioni di Synthesis. – Se si hanno i materiali giusti, è possibile avviare la sintesi per un modulo specifico selezionandolo nella scheda modulo (ad esempio potrete recuperare carburante o riparare l’SRV o avere munizioni in più per SRV o la vostra nave).
Nel frattempo in rete sono presenti già alcuni video tutorial.. come ad esempio quello di seguito.
Appena avremo altri screenshot o informazioni sull’argomento le aggiungeremo nell’articolo.
Continuo con la seconda parte del mio articolo (clicca quì per la prima parte).
Dopo aver visitato la Nebulosa California, invece di tornarmene direttamente allo spazioporto più vicino (nonostante la necessità di generi alimentari freschi), mi sono diretto verso un’altro punto di riferimento imponente, visibile in alto a sinistra.
Barnard’s loop.
Salutata quindi la Nebulosa California (e ringraziando per la quantità di dati scansionati), mi metto in marcia.
Una delle prime bizzarrie in cui mi imbatto è un sistema binario con le stelle principali che sembrano quasi toccarsi.
Vado oltre e mi imbatto in un pianeta ricco di metalli con atmosfera di vapori di silicati.. non deve essere il massimo da respirare..
A questo punto accade l’imprevisto: si rompe la macchina del ghiaccio. Come farò a prepararmi il mojito ? Risposta: andando a prelevare del ghiaccio purissimo direttamente alla fonte, ovvero su un vicino gruppo di anelli.
Ta-da! Ghiaccio puro.. ora devo solo ricordarmi dove ho messo la menta ed il lime…
Dopo tutto quel freddo ho bisogno di alzare la temperatura (e di fare rifornimento)..
Ora a nanna.. la giornata di domani sarà impegnativa.
Dopo una lunga serie di salti, la mia destinazione appare più vicina
E’ già da qualche settimana che ho in mente di preparare questo articolo, finalmente ho trovato qualche minuto di libertà.
In occasione di un CG di esplorazione, sono partito alla ventura con la mia fidata Asp (nuova di zecca), in un viaggio verso la Nebulosa California.
Pronti ? Engage !
Il mio primo sistema binario, triste e solitario..
Un pianeta roccioso di colore scurissimo..
Seguendo l’anello..
Un punto interrogativo nello spazio..?
Una nana marrone con anelli
..ed il mio primo Earth-like
Trovare dei sistemi con così tanti pianeti da scansionare è stressante.. ma redditizio
Reattore al minimo e buona notte. E’ora di mettersi nella comoda cuccetta dell’Asp per qualche ora di meritato riposo
Al mattino ho trovato il pianeta zebra..
..il pianeta che ride..
..ed il pianeta Topolino.
Ed ecco la mia meta: la nebulosa California..
Ed ecco uno dei primi momenti di panico.. uscire dall’iperdrive e trovarsi fra 2 stelle, con la temperatura che sale fino al 120 %, non è affatto piacevole.. e lo scafo subisce i primi danni.
Un sistema con delle interessanti sfumature di colore..
..e un ritratto della mia nave.
Alba nello spazio
E via, on the road again!
Due pianeti vicinissimi. Li ho battezzati Mio e Mao.
Ed è ora nuovamente di riposare e di ricalibrare gli strumenti..
Al mattino, dopo una tazza di buon caffè replicato, si riparte..
..per trovarsi in un altro sistema pericoloso, al centro di 3 stelle..
Qualcuno me la spiega ? Atmosfera di acqua..?
Un bel panorama nello spazio
Un water-world. Saluti a Kevin Costner..
Foto scattata con lo zoom : la mia destinazione, la nebulosa California, sullo sfondo di questo anello
Un bel pianeta di ghiaccio. Uno delle centinaia che ho scansionato..
Ci siamo quasi
Non sono ancora arrivato.. mi concedo qualche ora di sonno..
Al mattino faccio il punto della situazione.
Una puntatina verso questa gigante gassosa
Che viste incredibili..
Ormai ci sono!
E ancora 2 stelle vicinissime.. sembra di sentirne il calore..
Ogni cosa ha assunto una colorazione rosata
Ancora un po’ di riposo.. poi pianificherò il mio rientro.
rieccoci al nostro ormai consueto ciclo “esplorando la galassia”! come sempre, grazie ai mezzi messi a disposizione da Elite Dangerous, siamo a bordo della nostra astronave ASP per arrivare (coraggiosamente) là dove nessuno è mai giunto prima…
Questa volta, considerando il Community Goal che premia la vendita di dati di esplorazione, mi sono messo alla volta della nebulosa North America.. ma non è stato affatto un viaggio lineare.. ho voluto procedere con diverse tappe e facendo spostamenti con ampi giri per visitare più ammassi stellari..
Il primo corpo celeste degno di nota è stato la nebulosa LBN 623 (scientificamente denominata anche come IC 63).. di seguito qualche screenshot..
nelle sue vicinanze ho fatto qualche scoperta interessante…
Tuttavia in queste aree dello spazio già qualche esploratore aveva lasciato la sua impronta (semplicemente avevano già piazzato la loro bandierina col loro nome sui corpi celesti esplorati)… e quindi ho deciso di muovermi verso aree più lontane e “oscure”…
Ho tracciato una rotta per la parte più profonda della nostra galassia (tutto in giù sull’asse delle Z).. qui lo spazio si fa molto rarefatto tanto è che con la mia ASP che, seppur abbia un buon raggio di salto spaziale, alcune rotte mi erano interdette… Qui tutto risulta ancora inesplorato ed è chiaramente visibile come si sia toccato il fondo del barile…ehm della galassia… Dallo screenshot sottostante vedrete che non c’è più alcuna stella a illuminare il nostro percorso.,.. solo il profondo spazio vuoto…
ed eccomi di fronte a un altro astro interessante: una stella con anelli…
da qui in poi mi sono messo in viaggio verso la North America Nebula e la sua vicina Veil West Nebula.. a un centinaio di anni luce da loro ecco come appaiono affiancate…
ed ecco che finalmente (è stato un bel viaggio!) sono arrivato alla Veil West Nebula. Veramente affascinante!
e così come appare con la mia Asp e la via lattea di sfondo…
Da qui, essendo nella costellazione del Cigno, siamo a un passo dalla famosa Sadr Region e dalla sua stella principale (Sadr).. eccola di seguito…
Ma era tempo di tornare… ieri sono rientrato a “casa” per vendere i dati di esplorazione a Lembava così qualche soldino riesco a tirarlo su entro questa settimana prima della fine del Community Goal..
e poi dopo 2 settimane di viaggio avevo voglia di tornare nello spazio conosciuto e rivedere qualche anima viva… la solitudine iniziava a pesare… in effetti, come il CMDR Nijal mi ha fatto notare, portarsi un carico di schiave Imperiali poteva aiutare il morale nelle fredde notti astrali..
Some of the most dramatic events in the universe occur when certain stars die — and explode catastrophically in the process. When these star deaths, or supernovae, occur, their brightness can rival the light of a whole galaxy. The galaxy NGC 5468, shown in this Hubble image, has hosted a number of these supernovae the […]
European Space Agency astronaut and current International Space Station Commander Luca Parmitano and crewmate Andrew Morgan (out of frame) performed the third spacewalk to repair the Alpha Magnetic Spectrometer.
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