ED: Distant Worlds waypoint 8

Riprendiamo il viaggio (ormai parlo al plurale, visto che io e la mia Asp siamo diventati una cosa sola..) verso il bordo estremo della galassia.
Destinazione: il sistema SPEAMOEA WU-E D12-543.
Mi è oramai chiaro che questo viaggio durerà molto più a lungo di quanto potessi prevedere, ogni salto richiede del tempo per ricaricare il Frameshit-Drive, scansionare i sistemi di arrivo, schivare buchi neri, stelle a neutroni e nane bianche. Tutto questo richiede ormai la massima concentrazione ed accolgo con gioia crescente i periodi di riposo, pur nello spartano modulo abitativo della Asp. Peccato che, chiudendo gli occhi, continuino ad apparirmi le stelle.. nei miei incubi, ormai frequenti, le stelle mi guardano con aria interrogativa, chiedendomi chi io sia e perchè venga a perturbare il loro equilibrio..

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Oltre a questo, il replicatore di cibo sta dando i numeri. Le uniche ricette che produce sono della cucina francese: bouillabaisse, coq au vin, quiche lorraine, etc.. Ho cercato di metterci mano ma appena ho rimosso la copertura di duroplast, ha iniziato ad urlare, attraverso gli altroparlanti di bordo:

Allons enfants de la Patrie
Le jour de gloire est arrivé!
Contre nous de la tyrannie,
L’étendard sanglant est levé..!!

Non mi resta che adattarmi, con buona pace del fegato.

Parliamo un attimo delle nane bianche, visto che sono diventate frequentissime.

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Una nana bianca (o nana degenere) è una stella di piccole dimensioni, con una bassissima luminosità e un colore tendente al bianco. Nonostante le ridotte dimensioni, paragonabili a quelle della Terra, la massa dell’astro è simile o lievemente superiore a quella del Sole; è quindi un oggetto molto compatto, dotato di un’elevatissima densità e gravità superficiale. Le nane bianche possiedono, al momento della loro formazione, un’alta temperatura di colore ed un altrettanto elevata temperatura effettiva, la quale diminuisce gradualmente in funzione degli scambi termici con lo spazio circostante. Il graduale raffreddamento della stella la porta ad assumere un colore via via sempre più tendente al rosso, sino allo stadio terminale di nana nera; si tratta però di un modello teorico, poiché sino ad ora non è ancora stata scoperta alcuna nana nera. Gli astronomi ritengono che il tempo previsto perché una nana bianca si raffreddi del tutto sia di gran lunga superiore all’attuale età dell’universo.

Questo è quello che riporta il Navicomputer.. ma se continuo a metterci così tanto in questo viaggio, di nane nere ne vedrò a centinaia..

Parlavamo di buchi neri ? Ed eccone uno che spunta proprio nel momento giusto!

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Il sistema di destinazione ha come stella principale (di navigazione) proprio una nana bianca. Meglio stare attenti e prepararsi ad un allontanamento immediato.

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Almeno posso rifarmi gli occhi (e sognare la Terra) guardando i quattro pianeti “earth-like” vicino al waypoint di destinazione.

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Il pianetino di destinazione del WP8 l’ho ribattezzato “sughero”.

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Localizzato il waypoint..

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..al centro di un fantastico canyon..

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..ed è Touchdown!

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Ed ora è tempo di ricalibrare i sensori, verificare la mia posizione sulla mappa, fare un buon pasto (francese) ed andare a riposare.

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La missione continua e la strada è ancora molta..

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