Star Trek Beyond [Recensione]

Finalmente ieri sera gli SpaceJokers al completo [CMDR Nijal … bella forza, siamo in 2..] si sono dati appuntamento per la visione di Star Trek Beyond all’Arcadia di Melzo… e all’uscita già stavamo commentando e “litigando” su come impostare questa recensione… Non è affatto facile quando devi mettere assieme più punti di vista e trovare un accordo sui punti in comune.. Inizierò io, CMDR Wolf974, dopo aver letto altre autorevoli recensioni e apportando le mie opinioni a cui seguiranno anche i commenti (inutili! :D) di Nijal… [CMDR Nijal …va ciapà i rat]

Prima di iniziare una piccola nota: Nella recensione sono presenti dei piccoli Spoiler della trama. Renderò queste parti in testo blu in modo che chi non abbia ancora visto il film non si rovini la visione…

“Spazio, ultima frontiera. Questi sono i viaggi dell’astronave Enterprise. Diretta all’esplorazione di nuovi mondi. Alla ricerca di altre forma di vita e di civiltà. Per arrivare (coraggiosamente) là dove nessun uomo è mai giunto prima”.

Questa era, con qualche variante, la traduzione italiana della mitica frase introduttiva della serie classica di Star Trek (e poi della Next Generation), ripresa anche in molti dei film della serie. È questa frase che ha fatto innamorare noi e milioni di altre persone nel mondo dal 1966 [CMDR Nijal Non eri ancora nato! ] ai giorni nostri, prima attraverso i telefilm, poi coi libri, i cartoni animati, i film e il merchandising che hanno ampliato e arricchito questo universo illustrando la filosofia open-minded, accogliente e pacifista di Gene Roddenberry, che gli eredi hanno cercato in qualche modo di mantenere dopo la sua scomparsa. (qualcuno ce l’ha fatta altri un po’ meno…)

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Ricordiamo infatti che Star Trek è stata la Prima serie al mondo a presentare, in un ruolo importante, una donna di colore e un russo (ai tempi della Guerra Fredda e prima dell’assassinio di Martin Luther King, che si espresse in merito in termini positivi) e a mostrare il primo bacio interrazziale nella storia della televisione (tra Uhura e Kirk), Star Trek ha sempre rappresentato il volto democratico, ottimista e umanista della fantascienza, espresso dalle storie raccontate e dalle interazioni tra i personaggi. In netto contrasto con la politica interventista statunitense, la prima direttiva della Federazione dei Pianeti Uniti impone agli equipaggi in missione esplorativa di non interferire con le culture aliene, soprattutto se meno progredite, ma dà al tempo stesso loro l’incarico di prestare aiuto ai deboli in difficoltà, il che richiede a volte quella forzatura delle regole in cui l’astuto Kirk (e poi Picard) è maestro.. Nel primo reboot del 2009, J.J. Abrams ha preso l’incarico di far ripartire la vecchia Enterprise con un un equipaggio che sostituisse i vecchi attori in nuove avventure mai viste… e qui i fan di tutto il mondo hanno iniziato a storcere il naso: la critica mossa da molti era la mancanza di uno spessore e di un’etica forte dando invece maggiore risalto all’azione pura per accontentare le nuove generazioni di spettatori… Purtroppo da una parte si è creata una sorta di rottura con i fan di vecchia data pur non riuscendo del tutto ad avvicinare i giovani al franchise di Star Trek… Certo gli ascolti al cinema gli hanno dato in parte ragione ma credo che Star Trek si meriti molto di più per quello che ha dato (e darà ancora proprio nel 2017) alla TV e al cinema.

Poi, J.J., come tutti sanno, è stato richiamato dal lato oscuro della forza per dedicarsi a Star Wars e qui è rimasto solo come produttore esecutivo… ha quindi affidato la regia a Justin Lin per questo terzo capitolo, regista noto per un’altra saga incentrata, quella di Fast and Furious. Star Trek Beyond ha avuto poi tempi di lavorazione piuttosto stretti e ha subito l’impatto della scomparsa di Leonard Nimoy e in seguito quella del tragico incidente che ha stroncato la vita di Anton Yelchin (che interpreta il giovane russo Chekov). Ricordiamo che prima dell’uscita del film, il primo trailer colmo di azione (e da Justin Lin non potevamo che aspettarcelo) aveva messo in allarme il fandom (e anche noi), e il co-sceneggiatore Simon Pegg (che interpreta tra l’altro Scotty) è subito intervenuto in difesa del film dichiarando che dentro c’era molto più di questo…. Ma saranno state rispettate o deluse queste affermazioni? andiamo a vederlo nel dettaglio del film…

il compianto Anton Yelchin interpreta Chekov

il compianto Anton Yelchin interpreta Chekov

Beh, tanto per cominciare, vi confermiamo che anche in questo film l’azione non manca… anzi sale a livelli vertiginosi.. tant’è che a volte abbiamo fatto fatica a capire la “meccanica” di alcune scene [CMDR Nijal : e non si tratta della vecchiaia.. sono scene oggettivamente troppo veloci per capire cosa stia accadendo]… Però non c’è solo questo.. Soprattutto all’inizio il film è molto… oserei dire LOGICO… il malessere del capitano (un Kirk quasi invecchiato) dopo 3 anni trascorsi nello spazio profondo… questo isolamento dalla civiltà permea tutto l’equipaggio ma è sulle spalle di Kirk tutto il peso del tempo trascorso… Ecco che però c’è finalmente l’occasione per l’Enterprise di sostare in una base stellare della Federazione, Yorktown… e sentirsi così un po più a casa… Già, Yorktown… già di per se è qualcosa di eccezionale e vale da sola il biglietto al cinema! Non aspettatevi nulla di claustrofobico come poteva sembrare Deep Space Nine… ma una vera e propria città sferica tridimensionale. StarTrekBeyond-StarbaseYorktown-2 StarTrekBeyond-StarbaseYorktown-1-777x437E’ qui che vedremo la scena tanto discussa che mostra l’omosessualità di Sulu… ma a dire il vero, se non lo avessi saputo, non me ne sarei neanche accorto: si vede Sulu che alla stazione incontra un uomo con una bambina e si abbracciano per un momento; per quanto mi riguarda poteva essere benissimo un fratello con la nipotina o un vecchio amico… perché no?! Non capisco le polemiche di qualche tempo fa… ce ne era bisogno? o forse era un modo per farsi pubblicità e far notare la scena?

E’ proprio la prima parte del film che appagherà meglio i palati fini dei vecchi fan: il ritmo posato, quasi dolce, che ci permette di riscoprire i personaggi magistralmente interpretati dagli attori. Justin Lin è riuscito (e non me lo aspettavo affatto a essere sincero) a ricreare quei giochi di sguardi e di espressioni tipici di Star Trek, inquadrature che creano i personaggi, che li fanno comunicare senza bisogno di farli parlare troppo. Non mancano poi tra di loro le tipiche battute, in particolare tra Bones e Spock… le frecciatine si sprecano! anche se a volte forse sono un po’ eccessive… Forse che i trailer, che ci facevano pensare a un Fast and Furious nello spazio, abbiano dato un’impressione sbagliata? in parte ma non del tutto…

Infatti, è proprio nella seconda parte che prende via l’azione sempre più adrenalinica… Da qui non posso fare a meno di discutere della trama quindi sappiate che ci saranno degli spoiler… Mentre sono alla stazione Yorktown, una nave sconosciuta si avvicina, e l’unico passeggero sopravvissuto chiede aiuto. Kirk (ovviamente altrimenti non sarebbe Kirk!) non resiste, raccoglie la ciurma e si lancia in quella che crede essere una missione di salvataggio; è ovvio anche per un bambino, che è una trappola, ma Kirk è fatto così e ci piace anche per quello… (qui però casca l’asino: si fa infinocchiare talmente facilmente da questo trappolone che poi non si capisce come faccia a essere tanto furbo nel nascondere ciò che cercano i suoi nemici).
Arriviamo quindi alla prima scena d’azione: qui come in altri momenti, Lin ha tirato fuori il suo curriculum: movimenti velocissimi, cinepresa che insegue il personaggio in un momento, e in quello dopo gli gira intorno per ritrovarlo dall’altra parte di un corridoio, tremolii continui, costante rischio di nausea da parte dello spettatore imprudente (lo rivedrò presto in 3D sperando di non star male!). Da qui in poi accendete un cero per l’Enterprise 1701, non si capisce come e perché ma i suoi scudi fanno cilecca nei confronti di tante piccole navi che la aprono come se fossero un flessibile nei confronti di una scatola di sardine… Da questo punto in poi i personaggi principali rimangano soli, ci si concentra solo su di loro perché il resto dell’equipaggio viene imprigionato  su un pianeta dal cattivo di turno, Krall. Al ridotto gruppetto di personaggi (e questo mi ricorda un po’ i giochi di Ruolo) si unisce poi una new-entry molto apprezzata (Soprattutto dal pubblico maschile in sala :D): la guerriera Jaylha., Ma al di là delle sue fattezze, è un personaggio azzeccato e caratterizzato al punto giusto: mi sarebbe piaciuta come membro fisso dell’equipaggio…
Completata la prima missione (il salvataggio dell’intero equipaggio) bisogna ancora fermare Krall e impedire che realizzi il suo diabolico piano di vendetta. E così ci si inventa un modo per ripartire da quel pianeta prigione. E qui molti come me penseranno per forza alla similitudine con lo Sparviero Klingon che finì a San Francisco… Qui la soluzione narrativa funziona ma con qualche concessione perché mi sembra un po’ impossibile anche per Scotty rimettere in volo una nave ferma per un secolo in così poco tempo…
Arriviamo così alla sequenza finale dove si trova il modo di dare a Kirk il ruolo centrale che gli compete, di essere l’Eroe che chiude la partita, e si arriva all’inevitabile epilogo. A Kirk viene poi data la possibilità di diventare vice-ammiraglio (ne avrebbe tutto il diritto) ma rinuncia, non solo perché il suo posto è là fuori nello spazio inesplorato, ma perché per lui l’amicizia di Spock e soci è tutto quello che egli desidera! Infine la scena finale che forse non ti aspetti fatto in quel modo: i nostri beniamini hanno ancora il fiatone (non si sono fermati un momento) ma già guardano le stelle, desiderosi di nuove avventure e qui si aggiunge però un timelapse, breve ma esteticamente splendido, una delle sequenze, forse per me, più belle mai viste in un film di Star Trek: la nuova Enterprise in costruzione: la mitica 1701 A.

Jaylah

E con questo abbiamo finito con gli Spoiler… due parole sui personaggi. Kirk è sempre lui: coraggioso, abnegato, passionale (anche se fa notizia che qui non ci prova con nessun essere di genere femminile!). Scotty con le sue continue incertezze e il suo immancabile e sempre smentito “non si può fare”, ci diverte e ci tirerà fuori ancora una volta dai guai. Sulu resta un po’ in disparte, mentre forse a Checkov viene concesso uno po’ di spazio in più… anche se purtroppo non lo rivedremo più su quella plancia 🙁 Molto interessante la svolta nel comportamento di Uhura, che riesce a essere incisiva nel suo ruolo di addetta alle comunicazioni, ma sa distinguersi anche nel combattimento corpo a corpo, se serve, e non le manca mai il coraggio di affrontare anche le situazioni più spaventose. Zoe Saldana ha tirato fuori tutte le sue doti e ha permesso una migliore caratterizzazione del suo personaggio. Mentre invece Spock e Bones sono in perfetta simbiosi e sembra quasi che in questo film non possano esistere l’uno senza l’altro… Spock fatica poi ancora a togliersi di dosso il fantasma del suo compianto alter-ego (e il tributo a Leonard Nimoy è davvero toccante, in particolare nel finale); in pratica il nuovo Spock non trova ancora la sua strada e resta sospeso a metà tra la sua natura umana e quella vulcaniana, sempre in bilico (a volte fuoriscono poi emozioni che non ci saremmo mai aspettati!)… Spock e Bones fanno quindi qui quasi coppia fissa e i loro scambi sono (quasi) sempre divertenti, con una continua tensione tra il razionalismo vulcaniano e il cinismo del chirurgo.
Avevo accennato nella trama del nuovo personaggio di Jaylha (Sofia Boutella): si inserisce bene nel gruppetto storico, sa combattere e sta a lei a volte ricreare qualche momento di leggerezza, con un’ingenuità fresca, infantile, simpatica (anche se un po’ scontata). [CMDR Nijal : si ma è “portatrice sana” quindi le si perdona tutto.. arf arf arf…] E, infine, c’è il cattivo di turno… ovvero Krall, il misterioso antagonista interpretato da Idris Elba. Potenzialmente gli viene concesso un bel background ma secondo me non viene spiegato al meglio il motivo della sua particolare vendetta verso la Federazione… sembra più un criminale isolato e impazzito e non un leader di una civiltà come dovrebbe essere… La storia di Krall è sicuramente toccante, profonda, credibile e realistica ma a mio parere non è emersa nei giusti modi e non sono chiari alcuni passaggi che determinano la sua leadership incontrastata. E, infine, non trovo i suoi motivi così solidi per essere così arrabbiato nei confronti della Federazione.

Ma veniamo alle cose che un po’ ci hanno lasciati perplessi…: qualche scelta stilistica non è stata apprezzata da tutti.. Forse la comparsa della moto su una nave abbandonata non è stata una grande idea… Anche perché, piantata lì inutilizzata per 100 anni, perfettamente funzionante, non c’è nemmeno della polvere sopra! Come ci è arrivata, cosa ci fa proprio lì? Boh! (qualche ingegnere amante del vintage?) Poi, di per sè la scena con le moto è anche piacevole, ma è difficile da accettare. Un inserimento del tutto gratuito e insensato o fatto apposta per metterne un frammento nel trailer, o forse è qui che Lin ha tirato fuori il Fast and Furious che è dentro di lui.
Alcuni potrebbero criticare l’idea con cui vengono sconfitte le navicelle nemiche (qui spoiler)… poichè a un certo punto sembra che stiano replicando in modo peggiore quell’idea assurda già vista nel primo Independence Day. ma non è esattamente così: qui non si inventano nessun visus… sono semplici Frequenze radio su cui trasmettono le navicelle aliene, basta inserirsi e sovrapporsi alla trasmissione… e il gioco è fatto! semplice ed efficace! e lo fanno nei migliori dei modi! noi Spacejokers avremmo fatto altrettanto! (gli AC-DC li aveva già usati iron-man del resto…), ed è così che nelle frequenze radio viene “messa a palla “Sabotage” dei Beastie Boys! (ve la ricorderete anche in Star Trek 2009 quando un Kirk bambino ruba l’auto d’epoca al suo patrigno)… Qui sotto il video della canzone originale. [CMDR Nijal: si, una scena un po’ particolare ma è anche una figata spaziale!!]

Concludo dicendo che, tutto sommato, il film scorre via piacevole e a parte qualche “mah”, lo considero il migliore della nuova trilogia.. Certo non aspettatevi lo Star Trek di un tempo…. voto 7[CMDR Nijal: voto 7.5, solo perchè sono meno “purista” nei confronti di Star Trek.]

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Le navi presenti in Star Trek Beyond

in Star Trek Beyond Sulu farà outing!

Vi riportiamo la notizia che in questi giorni ha acceso un forte dibattito anche tra gli stessi scrittori del film e gli attori della serie originale.. in pratica nel nuovo film di imminente uscita (ricordiamo giovedì 21 luglio), Hikaru Sulu dichiarerà la sua omosessualità. e quindi mi direte? oggi giorno non c’è nulla di eclatante in questo… o no?

ma facciamo un passo indietro… per chi conosce la fantascienza di Star Trek sa che i suoi creatori (a partire dal mitico Gene Roddenberry) non hanno mai temuto di portare sullo schermo i temi culturali più coraggiosi, e proprio per questo, con il film in uscita, avremo un personaggio dichiaratamente omosessuale sulla plancia dell’Enterprise. Probabilmente una buona notizia in generale ma di certo non lo è in quanto, in questo specifico caso, mi sembra una forzatura…

Per meglio capirci… infatti in Star Trek Beyond, Sulu si mostrerà con il suo compagno e la figlia che hanno insieme.. John Cho, l’attore che interpreta il timoniere, ha spiegato che la scelta è almeno in parte un tributo a George Takei, l’attore che ha ricoperto lo stesso ruolo nella serie originale è che oggi è appunto un omosessuale dichiarato e un difensore dei diritti civili – nonché una delle celebrità più simpatiche da seguire sui social network (basti guardare il suo profilo Facebook e Instagram). Cho ha poi commentato questa decisione: “Mi è piaciuto questo approccio di non farne una cosa urlata, che è dove spero stiamo andando come specie, di non politicizzare le scelte personali di qualcuno”. E fin qui penso tutto giusto… ma mi chiedo perché proprio Sulu?! solo perché l’attore originale è gay? non stiamo confondendo troppo attore e personaggio? Ricordiamo poi che in tutta la serie classica Sulu non aveva mai avuto alcuna esternazione delle sue vicissitudini sessuali… Quindi perché proprio ora? lo trovo insensato se non volutamente mediatico..

il vecchio e il nuovo Sulu...

il vecchio e il nuovo Sulu…

Sono d’accordo tuttavia che un omosessuale dichiarato sulla plancia dell’Enterprise è probabilmente anche un doveroso aggiornamento stilistico, qualcosa che sicuramente mancava: Star Trek (e in questo è Fantascienza di alta qualità) sin dall’inizio è stato un prodotto che sfidava i canoni culturali, con un equipaggio composto da persone provenienti da diversi paesi, compresi un russo e un giapponese durante la Guerra Fredda. C’erano persino una donna di colore e un extraterrestre, e quello tra il capitano Kirk e Uhura fu il primo bacio interraziale nella storia della TV statunitense (1968)… Ma forse si poteva gestire tutto questo diversamente introducendo un personaggio originale…

Lo stesso Takei, tuttavia, non è convinto che un Sulu omosessuale sia la scelta giusta, per quanto sia contento dalla novità. Aveva infatti consigliato di introdurre un nuovo personaggio piuttosto che cambiare così profondamente l’idea originale di Gene Roddenberry. “Usate l’immaginazione e create un personaggio che abbia una storia come gay, invece di Sulu, che è stato etero per tutto questo tempo e all’improvviso si scopre che era segretamente omossessuale”, racconta di aver suggerito a John Cho, così come al regista Justin Lin.

La produzione e gli autori hanno preferito non seguire i consigli di Takey, e probabilmente non sarà questo a fare una grande differenza sulla qualità finale del film… Restano infatti i dubbi degli stessi fan sul film: Ricordiamo che Star Trek Beyond è il film che celebra i 50 anni dal primo episodio della serie TV, e che anticipa proprio la nuova serie che uscirà nel 2017… I fan di tutto il mondo guardano a questo film con una certa preoccupazione (ne abbiamo parlato anche noi), in primo luogo perché è stato affidato a un regista specializzato in azione adrenalinica (Lin ha firmato molti Fast and Furious), e poi perché il primo trailer ha almeno in parte confermato tali timori. Si teme che ci sia troppa azione e poco pensiero. Successivamente è uscito un secondo trailer che cercava di aggiustare il tiro, ma che ci è riuscito solo parzialmente. Personalmente siamo ancora curiosi di vedere cosa ne verrà fuori… sicuramente andremo al cinema nei primi giorni di uscita per farvi una recensione a caldo… e cercheremo di avere un atteggiamento il più aperto possibile, senza alcun preconcetto! Così come non li abbiamo verso l’omosessualità… Ma se questo film avrà qualche problema a farsi amare, di sicuro non sarà a causa della sessualità di Sulu.

Vi lasciamo con l’ultima locandina pubblicata per la versione IMAX.

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