un piccolo annuncio per informare i nostri (forse cari) lettori che gli Spacejokers si prendono un periodo di criostasi (o sonno controllato, complice il freddo di questi giorni), causa viaggio interstellare… ehm… ma torniamo un attimo coi piedi per terra…
Purtroppo vari impegni, sia privati che professionali (eh sì, lo ammettiamo, abbiamo anche un vita terrena) ci terranno un pò lontano da questi schermi… Ma speriamo di tornare operativi al più presto.
Nel frattempo manterremo la manutenzione attiva al sito e controlleremo i vostri messaggi.
I nostri collaboratori estemporanei (come ad esempio CMDR 10 Bad), potranno comunque continuare a scrivere se ne avranno il tempo… Ogni altro lettore che voglia dire la sua sull’universo di Elite Dangerous o sulla fantascienza in generale è pur sempre ben accetto. Chiunque può contattarci liberamente, anche con commenti in questo articolo, per sottoporre la sua candidatura come potenziale giovane cadetto Spacejokers! 🙂 (la paga sarà una bella pacca sulla spalla, così come ce la diamo noi stessi, e un bel “bravo”!)
Rieccoci tornati su questi schermi dopo le scorpacciate natalizie… e, a proposito, colgo l’occasione per augurare Buon Anno a tutti i nostri lettori.
Tuttavia noi Spacejokers non siamo mai fermi e abbiamo approfittato di qualche giorni di meritata vacanza interstellare per andare al cinema. Tuttavia, come saprà bene chi mi segue, non sono un’amante di Star Wars e quindi non ve ne parlerò… invece sono andato a guardare Passengers. Annunciato come Blockbuster d’autore natalizio, ma stroncato dalla critica, ero curioso di vederlo con i miei occhi non offuscati da opinioni esterne.
Come di consueto, eviterò di riportare Spoiler importanti sugli avvenimenti della trama ma nel caso che avessi il bisogno di farne, vi avviserò per tempo e la parte in questione sarà evidenziata in colore azzurro.
Il primo Spoiler che mi sento di fare è nei confronti del Trailer: quindi questa parte vi consiglio di leggerla ad ogni modo poiché vi permetterà di capire se è un film che fa per voi oppure no: in pratica il film non viene promosso nel trailer e nei poster per come poi è realmente! In questi, da sempre, si tende a dare una versione più commerciale (ahimè!) possibile del film. Stavolta esiste una differenza clamorosa che mi sembra importante spiegare anche se implica quasi rivelare il finale della storia…. (ma tranquilli non lo farò!)
In pratica, il trailer completo spiega più o meno la storia per come è ma alla fine su schermo nero si sente la voce del protagonista maschile Chris Pratt affermare che i due sono stati risvegliati per una ragione. Messo lì, alla fine, il dettaglio è fondamentale perché dà al film un tono avventuroso, implica un nemico o un complotto, implica la lotta contro qualcuno o qualcosa, un mistero da svelare, un piano ordito, insomma l’avventura classica. Niente di tutto ciò. Quella frase non è presente e nemmeno quel concetto. È un’invenzione del trailer che non ha nessun legame e nessun contatto con quello che il film è realmente. (qui di seguito il trailer “incriminato”)
Fatta questa premessa, è difficile imbrigliare la pellicola come puro film di fantascienza: poiché da un lato il film ha ambizioni “esistenziali” riguardanti le complessità del vivere umano, combattuto tra il proprio essere indipendente e solo, e il suo istinto di animale sociale; Dall’altro il romanzo fatto di aneliti, amplessi, conflitti e riappacificazioni tra uomo e donna. Molti critici hanno evidenziato in questo un perfetto dualismo che riporta a film del calibro di Gravity, e dall’altro di Titanic. Il dualismo continua poi con da un lato l’uomo (Chris Pratt appunto), dall’altro la donna (e che donna! Jennifer Lawrence); da un lato il meccanico che sa costruire e aggiustare tutto con le mani, dall’altro la scrittrice che pensa, interpreta, immagina, racconta. Tutto questo viene ambientato nello spazio profondo su una nave stellare (che sembra quasi più una base spaziale) con aree rotanti falciformi: il design della nave (chiamata Avalon) mi è parso abbastanza inconsueto per l’estetica esterna mentre si sposa poco con la pulizia delle forme e gli interni chic-minimal in stile Wall-è.
il salone super lusso della astronave Avalon
la progettazione esterna dell’astronave Avalon
Il film si muove inizialmente come una commedia romantica, a dire il vero piuttosto lentamente, e ha quindi l’andamento classico della storie d’amore, dall’euforia iniziale alla fase di stanchezza, alla rottura intermedia e ai necessari conflitti fino alla creazione di un equilibrio con il quale convivere. E così Passengers mette due personaggi nel posto più assurdo (in viaggio verso un nuovo pianeta da colonizzare) e poggia tutta l’umanità sulle loro spalle (i due si sono svegliati mentre gli altri dormono un sonno criogenico per altri 90 anni).
Della fantascienza a cui siamo abituati quindi ci resta solo l’ambientazione e le scene di azione, il succo della storia è invece attorno a un uomo solo, abbandonato, come chiunque desideri una storia d’amore senza trovarla, disposto a tutto per averne… e qui non aggiungo altro per non spoilerare troppo…. E in questo Passengers non è niente male, è molto in linea con la “nuova” fantascienza (priva di nemici e avventure nel senso classico, ma densa dell’ansia di scoperta di qualcosa di nuovo), porta avanti il suo non-intreccio (di fatto non accade niente di cui non si possa già immaginare poi) per tre quarti del lungometraggio con grande abilità e sviluppando un interesse potentissimo per i corpi e il loro contatto. Il film non mostra niente ma lavora tantissimo nel rendere sublime il desiderio (ovvero la sua assenza), sulla presenza carnale di due esseri umani davanti all’obiettivo che non potranno che finire insieme, e sembrano saperlo tanto quanto il pubblico nonostante il continuo rimandare.
Ovviamente nel finale la parte d’azione ha il sopravvento mostrando il terribile disastro imminente (e in questo c’è un po’ di Titanic), il tutto condito dalla fobia (quella vista in Gravity) di essere persi per sempre nello spazio alla deriva. È lì però che qualcosa si rompe: l’avventura è condotta su binari poco plausibili utilizzando espedienti a dir poco incredibili più che fantascientifici… (Spoiler: tute spaziali che resistono alla temperatura di un motore a fusione, portelloni manuali proprio davanti allo scarico dei reattori, lanci nello spazio con traiettorie precise grazie alla propria spinta con le gambe, cavi presi alla cieca…). Peccato! I buoni presupposti sono stati immediatamente cancellati da soluzioni della trama alquanto tirate per i capelli (Spoiler: possibile che il sistema di diagnostica della nave, al primo guasto serio, non avvisi nessuno dell’equipaggio svegliandolo dall’ibernazione?!) …e cosìPassengers si affretta a finire in una chiusa improvvisa e priva di soddisfazione o di sorpresa… senza dare quindi un senso o una morale.
In definitiva un film godibile, ma non aspettatevi di uscirne particolarmente soddisfatti per il prezzo del biglietto speso… Anzi, mi scuso, un buon motivo per vederlo resta a noi maschietti per vedere la bella Jennifer Lawrence sempre con un trucco impeccabile e in costume da bagno! 🙂
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