Blade Runner (personale chiave di lettura)

Avvampando gli angeli caddero; profondo il tuono riempì le loro rive, bruciando con i roghi dell’orco. [variazione di William Blake America a Prophecy

Cari Spacejokers,

Avevo già accennato estesamente nella mia presentazione (e come potevo non farlo?…). Dovevo scrivere un articolo sul Film che, nella mia personalissima classifica, compare al primo posto in assoluto dell’intera cinematografia fantastica, e questo ottimo blog doveva avere il riferimento a una pietra miliare della fantascienza d’autore.

In verità il film è capostipite del genere ma non si può parlare di fantascienza dura e pura che invece viene relegata quasi sullo sfondo. Il genere è configurabile come thriller poliziesco che in realtà a me non piace molto, ma l’incredibile numero di spunti di originalità distribuiti in ogni fotogramma del film ne fa una vera e propria Opera d’Arte cinematografica e scenografica,…direi Poesia.

Non vi annoierò con cose già dette in tutte le salse e ripetute migliaia di volte e certamente migliori di quanto potrei fare io, però per una volta voglio vantarmi di averlo visto in prima visione ed essere rimasto folgorato a 11 anni dalla sua potenza espressiva e dalle potenzialità enormi che sarebbero emerse poi negli anni successivi. Continuo a rivederlo di tanto in tanto, fosse solo per la splendida colonna sonora di Vangelis o per ripassare i temi che forse hanno avuto anche una qualche influenza su di me rendendomi, forse, migliore. Di sicuro ho un bisogno continuo di Fantasia come un tossico con l’eroina.

Proporrò il mio personalissimo punto di vista spero con un po di originalità, anche se difficile cercarla su un opera sulla quale sono state scritte migliaia di pagine di commento.

——— Introduzione

Distopia, retrofuturismo, ciberpunk, dark, neo-noir, paranoia, postmodernismo, allegoria religiosa, sono solo un campione di tutti i concetti che sono stati sviscerati. Temi presi come spunto successivamente nel tempo per altri lavori artistici, alcuni dei quali quasi creati ex novo perché senza precedenti. A volte altri argomenti vengono sottilmente accennati, ricordo che il film è stato girato negli anni ’80 quindi va contestualizzato come calcolare la rivalutazione nel tempo di una vecchia moneta. Argomenti sfiorati come ad esempio una leggerissima nota appena percepibile nell’oceanico sottofondo dei temi riguardo il razzismo e le differenze sociali e anche di genere e quanto il personaggio protagonista Deckard ne venga intimamente influenzato.

Il semplice rapporto di indifferenza instaurato tra uomo e macchina pensante rende due mondi molto diversi e ben distinti ma non esenti da obbligatori punti di contatto.

La vastità dei temi e la portata delle riflessioni che il film pone va oltre qualsiasi altro film che io abbia potuto vedere e che abbia sviluppato almeno qualcuno di questi singolarmente:

La sintesi è ben espressa con un film che ha la lunghezza del copione in una manciata di pagine dando molto più spazio alle mute intese, alle espressioni e alle riflessioni e quindi alla fantasia, e tutto ciò rappresenta un punto di forza visto che quasi ogni frase pronunciata dai personaggi esprime un mondo di sensazioni, non a caso diventa citazione nel prosieguo del tempo. Inoltre nella prima visione non c’era la voce narrante fuori campo, questo espandeva ancora di più lo spazio per le riflessioni e gli interrogativi.

Ci sono 7 diverse versioni del film per vari motivi e varie esigenze sia della produzione che del pubblico che del regista. Confesso di non averci capito molto al primo passaggio data la mia tenera età e il film originale e complesso, molte cose sono state spiegate solo successivamente con le versioni migliorate, ma su questo è stato scritto tantissimo.

——— Voight Kampff

Spettacolare simulazione del test di Touring rinominato test Voight Kampff. Le domande sono create ad arte e con una immaginazione inaudita. Le continue interruzioni del soggetto tradiscono il nervosismo e creano un’atmosfera tensiva e fastidiosa che a sua volta risponde aggressivamente per mostrare intelligenza, un po come sovraccaricare metodicamente un computer per misurarne le prestazioni…Alla fine Leon va in BSOD (Blue Screen Of Death)  😀 , Rachel invece attinge dai coprocessori le risorse per aggirare l’ostacolo con successo quasi corteggiando il suo interrogatore e sfoggiando le sue peculiari caratteristiche femminili (o presunte tali) 😀 :

“…

Holden: Sei in un deserto, stai camminando sulla sabbia e all’improvviso…
Leon: Questo è già il test?
Holden: Sì, sei in un deserto, stai camminando sulla sabbia e all’improvviso…
Leon: Quale?
Holden: Cosa?
Leon: Quale deserto?
Holden: Non ha importanza quale deserto, è del tutto ipotetico.
Leon: Com’è che mi ci trovo lì?
Holden: Magari sei infastidito o forse volevi stare per conto tuo, chi lo sa… Guardi in terra e vedi una testuggine Leon, arranca verso di te…
Leon: Testuggine? Che cos’è?
Holden: Sai cos’è una tartaruga?
Leon: Sicuro.
Holden: Stessa cosa.
Leon: Mai vista una testuggine… Però ho capito che intende.
Holden: Allunghi una mano e rovesci la testuggine sul dorso, Leon.
Leon: Inventa lei le domande, signor Holden? Oppure gliele scrivono?
Holden: La testuggine giace sul dorso, la sua pancia arrostisce al sole rovente, agita le zampe cercando di rigirarsi, ma non può. Non senza il tuo aiuto. Ma tu non la aiuti…
Leon: Come sarebbe non la aiuto?!
Holden: Sarebbe che non la aiuti. Perché, Leon? [Leon è innervosito] Sono solo domande Leon. In risposta al tuo quesito, c’è chi le scrive per me. È un test concepito per provocare una reazione emotiva… Continuiamo? [Leon annuisce] Descrivi con parole semplici solo le cose belle che ti vengono in mente: riguardo a tua madre.
Leon: Mia madre?
Holden[ultime parole]: Sì.
Leon: Sai che ti dico di mia madre? [Leon gli spara]

e Rachel (Sean Young)

Rachael: Posso fumare?
Deckard: Non pregiudica il test. Va bene, io le farò una serie di domande. Si rilassi e risponda più semplicemente che può. È il suo compleanno, le regalano un portafoglio di vitello…
Rachael: Non lo accetterei. Inoltre, denuncerei la persona che me lo ha dato alla polizia.
Deckard: C’è un bambino, le mostra la sua collezione di farfalle, le mostra come le uccide.
Rachael: Lo condurrei dal dottore.
Deckard: Sta guardando la televisione, improvvisamente si accorge di una vespa che le cammina sul braccio…
Rachael: La uccido.
Deckard: Sta sfogliando una rivista e ci trova un inserto con una ragazza nuda…
Rachael: Il test è per decidere se sono un replicante o una lesbica, signor Deckard?
Deckard: Non risponda con delle domande… La mostra a suo marito, e a lui piace tanto che la appende nella vostra camera da letto.
Rachael: Non glielo permetterei.
Deckard: Perché no?
Rachael: Dovrei bastargli io.
[…]
Deckard: Un’altra domanda. Sta assistendo ad una commedia e in scena si svolge un banchetto, i convitati degustano un antipasto di ostriche crude. La prima portata consiste in un cane bollito.

 

Bella! eh!?

Direi bella e complicata come si addice a una donna replicante in crisi di identità e dalla longevità indefinita alla quale nessun maschietto può sfuggire, senza almeno innamorarsi un po. Fantasticando per un momento penso che nel caso di Rachel la “sindrome di  matusalemme” fosse quasi voluta per rendere “eterna” la sua bellezza 😀 e nell’immaginario collettivo rimane tra le più belle macchine di genere femminile mai pensate (il robot pensante è sempre uomo fino a Rachel e le restanti idee di macchine di genere femminile sono solo bambole senza anima)…Un vero paradiso per noi Nerd 😀

———- L’Amore

…era stata girata anche qualche scena di nudo, poi tagliata ed eliminata dal film, …sarebbe stato troppo nel 1982.

———- Coming Out

Rachael: Io non sono nel business, Io SONO il business!

———- L’Ironia

 

“Chew, se solo potessi vedere quello che ho visto con questi tuoi occhi!”

———- Amicizia

La Fiducia, l’Amicizia, l’amicizia negata e la solitudine (su questi temi entriamo in un mondo che tocca alcuni angoli personali molto profondi e anche delicati del mio pensiero e a cui tengo molto, ma comunque comuni alla vita di tutti):

Io faccio amici. Giocattoli. I miei amici sono giocattoli. Li faccio io. È un hobby. Io sono un progettista genetico. (J. F. Sebastian)

  • Pris: Quanti anni hai?
    J. F. Sebastian: Venticinque.
    Pris: Hai qualche male?
    J. F. Sebastian: “Sindrome di Matusalemme”.
    Pris: Che cos’è?
    J. F. Sebastian: Le mie ghiandole stanno invecchiando troppo presto.
    Pris: Perché stai sulla Terra?
    J. F. Sebastian: Sì. Mi hanno scartato alla visita… Comunque, non mi dispiace, qui!
    Pris: Mi piaci così come sei.
———- Malinconia

Intitolerei sveglia malinconica o tristezza. Anche questo tema, in me, tocca e fa vibrare corde sepolte nei meandri della mia mente contorta.:

“Brutto vivere nel terrore, vero? Niente è peggiore di avere una vita che non è una vita!”

il tema della Vita viene ripreso molte volte nel corso del film. Qui è quasi un insulto per una vita mediocre (verso gli umani) o troppo corta (verso le macchine). Vita corta, tra l’altro, introdotta artificialmente per permettere il controllo dagli stessi umani terrorizzati dal pericolo di perdere il primato di superiorità, un po come si faceva con gli schiavi di colore nel diciassettesimo secolo con la privazione della Libertà:

 Peccato però che lei non vivrà! Sempre che questo sia vivere…

a mio avviso il “lei” in questa frase è molto dubbio e molto aperto ad interpretazioni. Il riferimento è a Rachel, ma c’è un “corto circuito” tra la scena dell’origami unicorno che svela la possibile natura artificiale dello stesso Deckard…che quindi potrebbe anche lui stesso essere affetto da “obsolescenza programmata”…

———- Autoironia

Autoironia e Realismo:

“Pris: Moriremo, noi siamo stupidi.”

è goffo il tentativo di ambire all’Umanità con la citazione del motto Cartesiano “Cogito ergo sum”…

Io penso, Sebastian, pertanto sono. (Pris)

———– Scacchi – L’immortale

Regina in Alfiere 6: scacco. (…)

Quello che segue è un percorso per incontrare il Creatore o metaforicamente l’incontro col Padre artefice come Gesù con Dio…la partita a scacchi è la celebre “L’Immortale” partita tra Adolf Anderssen e Lionel Kieseritzky, giocata a Londra nel 1851 in cui il vincitore nel corso della partita sacrifica quasi tutti i pezzi pregiati in cambio di una posizione forte contro cui l’avversario non può reagire ma solo perdere. Metaforico riferimento alla breve vita di un eroe guerriero che con lume e intelligenza sacrifica tutto per ambire alla Gloria eterna…

Credo di aver ereditato da questo film la mia passione per gli scacchi, capostipite di tutti i giochi di logica, strategia e tattica con assoluta mancanza della componente casuale…la Gloria (metafora del Merito in questo gioco) la puoi conquistare solo con i tuoi mezzi. Non ci sono scorciatoie o scuse, la vittoria va sempre e inesorabilmente al più bravo e mai al più furbo.

———– La Morte

e finalmente la Morte:

  • Roy Batty: Non è una cosa facile incontrare il proprio artefice!
    Eldon Tyrell: E che può fare per te?
    Roy Batty: Può l’artefice ritornare su ciò che ha fatto?
    Eldon Tyrell: Perché? Ti piacerebbe essere modificato?
    Roy Batty [riferito a Sebastian]: Resta qui. Avevo in mente qualcosa di un po’ più radicale…
    Eldon Tyrell: Quale… Quale sarebbe il tuo problema?
    Roy Batty: La morte.
    Eldon Tyrell: La morte… Be’, questo temo che sia un po’ fuori della mia giurisdizione, tu…
    Roy Batty: Io voglio più vita, padre!
    Eldon Tyrell: Abbiamo i nostri limiti. Produrre un’alterazione nella evoluzione delle strutture di una vita organica è fatale. Un codice genetico non può essere corretto una volta stabilito.
    Roy Batty: Perché no?
    Eldon Tyrell: Perché entro il secondo giorno di incubazione, ogni cellula che sia stata sottoposta a mutazioni reversibili da luogo a colonie involutive: i topi abbandonano la nave che affonda, e poi la nave… affonda.
    Roy Batty: E attraverso una ricombinazione delle EMS?
    Eldon Tyrell: Un tentativo già fatto. L’etilmetano solfonato è un agente alcalinizzante, un potente mutante che ha creato un virus così letale che il soggetto era morto prima di lasciare il tavolo.
    Roy Batty: Allora una proteina repressiva? Che blocchi le cellule operanti…
    Eldon Tyrell: Non impedirebbe la riproduzione, ma ciò darebbe luogo ad un errore nella replicazione in modo che il DNA di nuova formazione comporterebbe una mutazione e si avrebbe di nuovo un virus. Ma questo… Tutto questo è accademia. Siete stati fatti al meglio delle nostre possibilità.
    Roy Batty: Ma non per durare…
Rassegnazione e Pentimento
  • Eldon Tyrell: La luce che arde col doppio di splendore brucia per metà tempo. E tu hai sempre bruciato la tua candela da due parti, Roy. Guardati: tu sei il figliol prodigo. Sei motivo d’orgoglio per me.
    Roy Batty: Ho fatto delle cose discutibili…
    Eldon Tyrell [ultime parole]: Anche delle cose straordinarie, Roy. Godi più che puoi!
    Roy Batty: Cose per cui il Dio della biomeccanica non ti farebbe entrare in paradiso… [bacia Tyrell, poi lo uccide cavandogli gli occhi con i pollici e stritolandogli il cranio]
————- Leggenda

La frase Leggendaria la ripropongo in originale visto che sono state scritte enciclopedie… 🙂

“I’ve seen things you people wouldn’t believe. Attack ships on fire off the shoulder of Orion. I watched C-beams glitter in the dark near the Tannhauser gate. All those moments will be lost in time, like tears in rain. Time to die.”

 

…a quanto pare dopo quasi 40 anni…questi momenti non sono stati persi come la scaramantica frase di Roy Batty voleva che accadesse, le lacrime sono state sublimate nella pioggia,

Roy ha raggiunto il suo scopo!

————- Epilogo

La Vita, la Morte e tutto quanto…(e grazie per tutto il pesce 😀 ) [cit. Douglas Adams]

Io non so perché mi salvò la vita. Forse in quegli ultimi momenti amava la vita più di quanto l’avesse mai amata… Non solo la sua vita: la vita di chiunque, la mia vita. Tutto ciò che volevano erano le stesse risposte che noi tutti vogliamo: “Da dove vengo?” “Dove vado?” “Quanto mi resta ancora?” Non ho potuto far altro che restare lì e guardarlo morire. (Rick Deckard).

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Ognuno di noi potrebbe aver vissuto in realtà solo pochi anni o mesi o giorni, e tutti i ricordi d’infanzia potrebbero essere innesti di memoria per garantire la stabilità mentale di una vita che non è stata. Uno di questi ricordi potrebbe essere la visione al cinema di un’opera d’arte tratta da un racconto di uno scrittore ipotetico Nexus 3  e dotato di molta fantasia (tal Philip K. Dick).

Io non mi spiego il mio sogno ricorrente nel quale mi trovo da solo, ai comandi di una grossa astronave, viaggiando tra le stelle, e stupefatto spettatore dei fantastici spettacoli che la natura e l’universo possano aver progettato per i miei occhi…