Marvel Cinematic Universe [Recensione]

[attenzione! alto contenuto di spoiler]

Il Marvel Cinematic Universe è una cagata pazzesca!

I 92 minuti di applausi mi sa che me li dovrò fare da solo, sempre che mi rimangano almeno 92 minuti di vita, dopo un’affermazione così forte.
Ma partiamo dal principio, del perchè ho un’opinione così impopolare verso una serie di film che sta facendo record di incassi in tutto il mondo.
I film che narrano le vicende dei supereroi Marvel, li possiamo dividere in 2 categorie: quelli che presentano il supereroe e quelli che portano avanti una storia che coinvolge tutti quanti gli eroi; vi sono ovviamente delle eccezioni ma sono rare (es: “Iron Man 3”, “Captain America: Winter Soldier”), solitamente allo scopo di dare una maggior introspezione ai personaggi e, ovviamente, sbancare il botteghino.

I film che presentano il supereroe, seguono generalmente un filone di trama molto simile:

  • Introduzione al personaggio ed ai suoi “poteri”;
  • Mentre il protagonista impara a conoscere/sviluppa i propri poteri, incontra un “ostacolo”, scopre qualcosa di collaterale e pericoloso su di essi;
  • Il nemico ha poteri analoghi a quelli del protagonista;
  • Durante lo scontro finale, l’”ostacolo” incontrato precedentemente nel film aiuta il protagonista ad avere la meglio sulla propria nemesi.

Un’altra caratteristica che hanno questi film, è che il potere del supereroe sembra essere l’unico potere utile nell’universo, o comunque l’unico che meriti attenzione (in breve, gli altri personaggi degli altri film non vengono quasi mai presi in considerazione se non per dei cameo o dei teaser per il prossimo film).
In breve, questi film sono molto ben fatti, con una buona dose di azione, battute gradevoli, un ritmo che cattura l’attenzione dello spettatore e visivamente molto ben curati; il problema è che tra di loro tendono ad essere ripetitivi e a riproporre le medesime situazioni per cui, dopo averne visti diversi, ammetto che hanno iniziato a suscitarmi noia.

I film che portano avanti una storia e che coinvolgono più di uno o tutti i personaggi presentati nei film che ho catalogato precedentemente (più altri personaggi “secondari” che non hanno avuto, ancora, un film tutto per loro) invece… sono l’apoteosi della stupidità.
Ma facciamo un passo indietro (così mi allontano dalla sorgente di pugni che stanno per arrivarmi e magari ne schivo qualcuno): io amo il fantastico; che sia fantasy, con magie, miti e creature leggendarie, fantascienza in tutte le sue forme, dal “What if…” al cyberpunk alla space opera… eroi, supereroi, soprannaturale… io amo tutto questo; e amo anche i mischioni, il prodotto di orge improbabili tra tutti questi generi.

Il posto migliore dove mischiare i generi

Una cosa importantissima da tenere in considerazione quando si genera un universo fantastico però è che, direttamente o indirettamente, se ne crea anche una logica, una fisica propria di tale realtà fantastica; è importante perché il mondo di fantasia generato funzioni e non diventi una stupidata, mantenersi coerenti alle “leggi” che governano tale universo.

La Grande A’Tuin, la tartaruga che porta sul proprio dorso il Mondo Disco; universo di fantasia perfettamente coerente ideato dallo scrittore Terry Pratchett

E’ su quest’ultimo punto appena esposto, che tutto l’universo Marvel cinematografico crolla e mi delude.
Anzitutto, i poteri degli Avengers sono come i flussi protonici dei Ghostbusters: non vanno mai incrociati.

Come direbbe il buon Egon Spengler: “Mai incrociare i poteri… pardon, i flussi”

In “Captain America: The First Avenger” vediamo il padre di Tony Stark realizzare lo scudo in vibranio di Captain America; in “Avengers: Age of Ultron” invece Tony Stark dimostra di sapere dove potersi procurare il vibranio. Unendo queste due informazioni, sappiamo quindi che Tony Stark conosce sia la tecnologia per lavorare il vibranio, sia parte delle sue caratteristiche, sia dove e come procurarselo: perché nelle innumerevoli armature che si è realizzato, non ve ne è nemmeno mezza che utilizzi gadget in vibranio?
Stessa cosa dicasi di Black Panther, re del paese col popolo Superlativamente Imbecille (altresì noto come Wakanda): costoro hanno tonnellate di vibranio, sanno come lavorarlo, realizzano astronavi e hanno una tecnologia di secoli avanti rispetto a quella odierna, ma l’armatura di Black Panther sia mai che abbia qualche gadget tecnologico utile incorporato (tipo i propulsori o i repulsori di Iron Man); inoltre il popolo Superlativamente Imbecille, quando entra in battaglia e combatte (cosa che lo si vede tanto nel film “Black Panther” quanto nei film “Avengers: Infinity War” e “Avengers: Endgame”), lo fa utilizzando LANCE E SCUDI! Ecco perché li considero imbecillissimi.

L’esercito del Wakanda, pronto ad entrare in battaglia contro mostri alieni, armi al plasma e astronavi

Arriviamo poi all’unione di due dei più grandi cervelloni dell’universo Marvel: Tony Stark e Bruce Banner; costoro sono molto intelligenti, quindi giustamente concepiscono una delle armature più potenti di Iron Man, il cui scopo è… prendere a sberle il proprio compagno degli Avengers, Hulk. Non la utilizzano al posto di Hulk, dato che tale personaggio è poco controllabile e genera molti danni collaterali: noooo, la usano per prendere a sberle Hulk; e Tony Stark la usa SOLO ED ESCLUSIVAMENTE per quello scopo!

L’Hulkbuster che si scambia una simpatica scazzottata con il proprio compagno Hulk, mentre la nemesi del momento si fa bellamente i fatti propri

Bruce Banner, in “Avengers: Infinity War” ha un incredibile lampo di genio e la utilizza al posto di Hulk. In effetti, se queste sono tra le menti più geniali dell’universo Marvel, non mi stupisce perchè in Wakanda, pur avendo delle astronavi, preferiscano andare a combattere con lance e scudi.
Ci sono poi le incongruenze di poteri, in uno dei pochissimi casi di incrocio dei flussi (o dei poteri): in “Thor: Ragnarok” la nostra bionda divinità perde il martello, distrutto dalla sorella Hela; affranto, ha una visione di suo padre a cui confida che senza il martello è privo dei suoi poteri: Odino gli risponde domandandogli se Thor sia il dio dei martelli e gli spiega che in realtà il potere dei fulmini è insito in Thor e che il martello è solo un mezzo che gli permette di focalizzare e controllare tali poteri. Perchè allora Captain America inizia a tirare fulmini quando impugna il Mjolnir in “Avengers: Endgame”?

Captain America fa il cosplay di Thor

In entrambi gli ultimi film degli Avengers (Avengers: Infinity War” e “Avengers: Endgame”) Bucky Barnes, alias The Winter Soldier, dà una mano ai protagonisti entrando anch’egli in battaglia a uccidere i mostri nemici; lo fa utilizzando un comunissimo fucile d’assalto militare. Ma se le normali armi in dotazione all’esercito sono efficaci contro questi mostri, perchè qualche divisione dell’esercito, della marina e dell’aeronautica non sono mai intervenuti (soprattutto nella battaglia finale di “Avengers: Endgame”) a dare man forte ai vendicatori della Terra? Dopotutto, un’astronave che compare dal nulla ed inizia a sparare contro un’installazione paramilitare, non è che lasci molti dubbi circa lo scopo del suo arrivo.

Bucky Barnes spiega agli altri Avengers che sono degli egocentrici del cetriolo, dimostrando che un buon fucile d’assalto è altrettanto efficace contro gli invasori alieni e che un aiutino da parte dell’esercito non sarebbe stato male

I militari invece decidono di intervenire solo in “The Avengers”, dando il loro prezioso contributo lanciando un missile nucleare su New York: GENIALE! Ah, già, dimenticavo che i due più grandi cervelloni dell’universo hanno creato una delle armi più potenti al solo scopo di mollare schiaffoni al proprio alleato, che tra l’altro è pure l’alter ego di uno di questi cervelloni e pertanto pure masochista.

Inizio quindi a domandarmi perchè Thanos volesse dimezzare la popolazione dell’universo facendo tutto quel casino con le Gemme dell’Infinito: gli sarebbe bastato presentarsi agli Avengers dicendo: “Piacere, sono un super cattivone e voglio fare tanto male” e questi si sarebbero massacrati da soli tra di loro, mentre l’esercito avrebbe eradicato l’umanità a suon di missili nucleari. E questa è la popolazione terrestre, l’unica a cui, stando ai film Marvel, sia fregato qualcosa dello sterminio operato da Thanos, perchè il resto dell’universo se ne è bellamente sfrangiato la ciolla; a quel punto a Thanos sarebbe bastato farsi un paio di giretti su un altro paio di pianeti, dire un paio di cazzate, ed ecco risolto il problema della sovrapopolazione nell’intero universo; altro che Gemme dell’Infinito e minchiate varie.

C’è poi anche da paragonare la potenza dei vari supereroi membri degli Avengers: da un lato abbiamo persone assolutamente normali a parte l’essere delle spie/soldati incredibilmente portate e perfettamente addestrate, come Black Widow e Hawkeye, che combattono la prima con un paio di pistole e qualche gadget fantascientifico sciropposo ma non particolarmente degno di nota, in termini di potenza (non paragonabile all’armatura di Iron Man, per intenderci), quali dei taser e dei mini arpioni con cavo e verricello alla Batman, mentre il secondo con arco, frecce ed una spada (manco di vibranio: se fosse wakandiano, riuscirebbe ad essere lo scemo del villaggio); dall’altro lato della medesima squadra, abbiamo un dio che è in grado di prendersi in fronte un’intera stella e uscirne con qualche contusione ed una prognosi di 30 secondi (Thor nel il film “Avengers: Infinity War”; ok, la stella non l’ha presa proprio in fronte: l’ha presa nel didietro, ma poi le battute si sprecano e l’immagine in sé non è che sia proprio bellissima).

Vegeta commenta la potenza di Thor
Thor mentre si prende un’intera stella nel popò

Insomma, stiamo parlando di una squadra di combattenti (gli Avangers) che ha nel suo organico elementi nemmeno paragonabili tra di loro, di ordini di potenza completamente differenti: un po’ come se volessimo misurare le dimensioni di un quark in Unità Astronomiche. Che supporto potrebbero mai portare persone come Black Widow e Hawkeye in una squadra del genere? Soprattutto il secondo, che non si può nemmeno provare a buttarla su intelligenza, intuito ed inventiva, dato che riesce ad essere più scemo del popolo più scemo di questo universo di scemi (ricordo sempre che uno dei più grandi geni di questo universo ha contribuito a progettare e costruire una delle armature più potenti di Iron Man al solo scopo di farsi prendere a schiaffi).

Vabbè, però Black Widow, interpretata da Scarlett Johansson ha sempre il suo perchè, quindi lei l’accettiamo

Ma parliamo anche di questa umanità sterminata, della popolazione di altri pianeti e galassie in “Avengers: Infinity War”; gli Avengers, negli ultimi due film a loro dedicati, combattono contro Thanos per salvare tutte queste creature, che però sono una presenza totalmente astratta; abbiamo visto tanto nei vari film di Thor, quanto nei due Guardians of the Galaxy, che esistono molte altre civiltà, anche molto tecnologicamente avanzate; nessuna di queste, si preoccupa minimamente di quanto sia successo o di rimediare a ciò: vi è solo un vago accenno nelle parole di Captain Marvel, in “Avengers: Endgame”, che usa la scusa che la popolazione terreste non è stata l’unica colpita dallo schiocco di dita di Thanos per levarsi dalle scatole e comparire magicamente durante la battaglia finale, senza alcuna motivazione per essere lì, per tirare la sua dovuta dose di sberle (che altrimenti sia mai, il pubblico femminista potrebbe indignarsi).

In breve, l’universo per la Marvel è come se non esistesse; ci sono solo gli Avengers, e l’umanità ed altre civiltà su altri pianeti che sono come entità astratte; possiamo pertanto riassumere i film degli Avengers come una riunione condominiale finita a ceffoni molto spettacolari e ad alto budget (per la realizzazione delle scene). La salvezza dell’universo è solo un pretesto per spendere milioni di dollari in effetti speciali per qualche sberla molto colorata: il fatto che venga affermato che l’universo sia in pericolo NON rende il tutto più epico, ma solo più stupido, se poi quel resto dell’universo è pressochè inesistente.

Thanos con il suo esercito, tutti pronti a combattere all’arma bianca, nonostante le armi ipertecnologiche di cui dispongono; quanto ci metterà a distruggere la Terra a picconate?

Tra l’altro, il minacciare di distruggere un pianeta, come fa Thanos in “Avengers: Endgame” e poi mettere in campo una serie di bestie che tirano ruggiti e zampate, fa solo ridere, dato che sono ben lontani dall’essere una minaccia per un pianeta, per quanto brutte tali bestie possano essere; la Morte Nera nella saga di Star Wars era una minaccia per un pianeta: l’abbiamo vista distruggere Alderaan con il suo cannone; non lo è sicuramente una bestia alta due metri che sa solo sbavare, ruggire e tirare pugni.

La Morte Nera in un tutorial su come si distruggono i pianeti

Il tormentone del dominare o distruggere pianeti utilizzando solo armi bianche è un tema piuttosto ricorrente nell’universo Marvel, dato che lo si vede anche nei primi due film dedicati a Thor (“Thor” e “Thor: The Dark World”), dove appunto il nostro divino biondo va in giro per l’universo con la sua squadra a esportare democrazia… ehm riportare ordine e legge, a suon di colpi di martello, mentre i suoi compari asgardiani utilizzano spade, scudi, mazze, archi e frecce contro avversari equipaggiati allo stesso modo; interi pianeti, ripeto INTERI PIANETI liberati, sottomessi o riportati all’ordine, a suon di mazzate: è semplicemente ridicolo, da qualunque punto di vista lo si guardi.

Thor mentre combatte con la sua squadra per portare democrazia su di un pianeta (da “Thor: The Dark World”)
L’arma definitiva per distruggere pianeti nell’universo Marvel: il piccone!

A questo punto, decisamente meglio le scazzottate di “Altrimenti ci Arrabbiamo!”, il cui pretesto è una più semplice dune buggy rossa con cappottino giallo: certo, altri tempi, altro budget, altri effetti speciali, ma più coerenza e più senso.

L’unica ottima ragione per lasciarsi andare ad una scazzottata epica
Niente fronzoli colorati, ma il divertimento non manca
Un’epica battaglia

Deadpool [recensione]

locandina Deadpool

Wade Wilson è un ex-combattente congedato con disonore, che si guadagna da vivere come mercenario, accettando anche gli incarichi più ridicoli quali lo spaventare adolescenti stalker di proprie coetanee.
Quando gli viene diagnosticato un tumore in metastasi che gli avrebbe lasciato poco da vivere, decide di sottoporsi ad un esperimento per diventare un mutante, così da poter acquisire la facoltà di autoguarirsi dalla propria malattia; la ragione che lo spinge a questa scelta è il non dover far soffrire la propria amata nel vederlo spegnersi lentamente accanto a lei.. e questo è l’unico gesto altruista dell’intero film.
Tutto il resto del film è un susseguirsi di scene di violenza, battute volgari e a sfondo sessuale e autoironia sugli autori e la produzione del film; viene continuamente sfondata la quarta dimensione ed il protagonista parla spesso con gli spettatori, criticando anche la scarsità del budget fornito per la realizzazione del film che gli impone di limitare la presenza a due soli X-Men, o lamentandosi della scarsa capacità recitativa di Ryan Reynolds (che tra parentesi è lui stesso attore protagonista e principale produttore).

Ryan-Reynolds as Wade Wilson

Ryan Reynolds nei panni di Wade Wilson, prima del trattamento che gli avrebbe conferito i superpoteri

Le motivazioni che spingono il protagonista del film a combinare tutti i disastri che si vedono sono il costringere chi lo ha sottoposto all’esperimento a ridargli l’aspetto originale, ora deformato come effetto collaterale delle capacità acquisite, e vendicarsi dell’essere diventato così mostruoso.

Wade deformato

Tutto il fascino di Wade Wilson, una volta acquisiti i superpoteri

Il film è assolutamente riuscito: ricalca perfettamente il personaggio tratto dal fumetto, diverte e strappa continue risate senza mai scadere nella noia o nella ripetività. Si discosta completamente da tutti gli altri film della Marvel realizzati finora e rilancia il personaggio di Deadpool per ciò che è nel fumetto, dopo la mostruosa storpiatura che esso ha dovuto subire nel film “Wolverine: Le Origini”.

[Nota di CMDR Wolf974: grazie a Lt Dino per la compagnia nella visione del film. Direi che ci siamo fatti un bel po’ di risate nel vederlo… Anche a mio parere uno dei film più azzeccati degli ultimi anni (ma resta un prodotto dedicato soprattutto ai nerd di sesso maschile per quanto lui sia così pansessuale!), finalmente un Anti-Eroe che si rispetti! Tuttavia qualche pecca per me resta…: 1. nel doppiaggio italiano del personaggio di Deadpool, forse gli è stata data una voce un po troppo pulita e giovanile (per non dire bimbominkiosa!) e 2. il finale forse un po’ troppo romantico e scontato stona col resto del film così “normalmente” fuori dalle righe… Infine, considerato il solito finale aggiuntivo dopo i titoli di coda (fantastici quanto quelli di inizio film) non possiamo che aspettarci un seguito…]

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A sinistra il personaggio di Deadpool tratto dall’omonimo film, a destra la versione del film “Wolverine: Le Origini”

Un paio di curiosità sul film: la produzione è stata voluta da Ryan Reynolds, che per riuscire a racimolare altri investitori (e probabilmente anche il consenso della Marvel alla realizzazione del film) ha postato sui vari social network delle sue foto con l’abito di scena, scatenando il visibilio dei fan e dimostrando così che sarebbe potuto essere un film di successo, molto benvoluto dagli spettatori.. E a giudicare dalle cifre degli incassi che sta avendo, le previsioni di Ryan sono state decisamente azzeccate: pare infatti che sia vicino ad aver guadagnato 500 milioni di dollari solo negli Stati Uniti, rischiando di superare gli incassi di “Captain America: Winter Soldier” e “X-Men: Giorni di un Futuro Passato”.

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Una delle diverse foto postate sui social network da Ryan Reynolds per promuovere il proprio film