Kepler-452b, ma arrivarci è (ancora) solo fantascienza…

Come tutti ormai sanno dalle notizie riportate dai giornali, tv e internet, in questi giorni la NASA ha fatto un importante dichiarazione al mondo scientifico: la scoperta di un pianeta con caratteristiche simili alla nostra Terra. Si tratta ovviamente di Kepler-452b.

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Noi di Spacejokers non potevamo esimerci dal discuterne e fantasticare… chissà se l’umanità un giorno avrà i mezzi per arrivarci? Resta il fatto che il sogno di una miriade di scrittori di fantascienza sembra essersi avverato. Con l’annuncio della scoperta, grazie al telescopio spaziale Kepler, di un pianeta molto simile, ma non identico alla Terra, il mito di un possibile “mondo gemello” da raggiungere e colonizzare è diventato quasi una realtà (anche se distante 1400 anni luce). La creazione per finzione narrativa di pianeti abitabili è sempre stata ricorrente nei romanzi sci-fi. Se nella fantascienza classica si sono resi vivibili pianeti a noi vicini e in qualche modo familiari come Venere o Marte, sempre più opere di questo tipo si sono concentrate nel costruire pianeti sempre più simili alla Terra, con caratteristiche ambientali e condizioni di vita più o meno comparabili. Dal Geidi Primo del ciclo di Dune di Frank Herbert al Terminus del ciclo della Fondazione di Asimov, da Hyperion dei romanzi di Dan Simmons fino ai vari pianeti-colonia della saga di Ender’s Game sono innumerevoli i corpi celesti paralleli immaginati dalla letteratura attraverso un “modello terrestre”.

Più di recente è stato Haruki Murakami, un autore non esattamente di fantascienza, ma certamente di culto per la sua continua commistione fra realtà e immaginazione, a immaginare una specie di dimensione parallela in 1Q84. In questo romanzo, i personaggi entrano in una realtà che è praticamente identica al pianeta Terra, se non fosse per alcune piccole differenze sostanziali (le armi della polizia, una seconda piccola Luna verde in cielo, esseri misteriosi e crisalidi magiche, ecc..). Il ritorno al pianeta originario, però, è qui possibile attraverso un varco dimensionale, però, e non con un viaggio interstellare come vorrebbe la sci-fi canonica.

L’esistenza di altri mondi uguali o in gran parte simili al nostro ha da sempre affascinato l’umanità, e di conseguenza le sue espressioni artistiche. Scoperte come quella di Kepler-452b riaccendono i nostri sogni e la nostra immaginazione nel trovare mondi coerenti al nostro. Ma speriamo anche differenti e chissà… magari con “nuove forme di vita e civiltà” tutte da esplorare. Certamente non è qualcosa che noi potremo fare con le attuali tecnologie…. sfortunatamente…

Al momento si sa ancora poco di Kepler-452b. Solo supposizioni sulla presenza di acqua in forma liquida e non è possibile accertare la presenza di vita… (tralasciando quella intelligente..). Inoltre, anche se si trova a una distanza dalla sua stella simile alla nostra dal sole (e quindi potrebbe avere temperature allineate alle nostre) non è possibile determinare se l’atmosfera sia respirabile: ricordiamoci che, per dare la vita animale come la conosciamo noi, servono ben precise concentrazioni di Ossigeno e Azoto nell’aria. Tuttavia la la ricerca continua e di certo i mondi su cui far riaccendere la nostra fantasia non finiranno qui..e continuiamo a sognare!

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