Yuri Gagarin e la corsa allo spazio

Il 12 aprile del 1961, se vi fosse capitato di passare nei pressi dei campi a sud della città di Engels, nella ex-CCCP, vi si sarebbe presentato uno spettacolo inconsueto: un uomo in una pesante tuta arancione, il casco bianco, ed un paracadute ancora attaccato alla imbragatura della tuta, alla ricerca di un telefono per contattare la propria base.

Invasione aliena ? Scherzo di Carnevale ? No, tranquilli, è solo il primo uomo ad essere stato lanciato nello spazio.

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Lanciato alle ore 9:07 di Mosca, all’interno della navicella Vostok 1 (Oriente 1), l’allora 27enne Yuri Gagarin pronunciò la celebre espressione – поехали! (pojechali – “andiamo!”) al momento del decollo. Compì un’intera orbita ellittica attorno alla Terra, raggiungendo un’altitudine massima di 302 km e una minima di 175 km, viaggiando a una velocità di 27.400 km/h. Per tale missione Gagarin aveva scelto il nominativo Кедр “Kedr” (“cedro”), usato durante il collegamento via radio.

La Vostok 1 pesava circa 5 tonnellate ed era alta poco più di 5 metri.

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In realtà era costituita due parti unite in cui la prima ospitava il cosmonauta (guai a chiamarlo astronauta) e un modulo che conteneva strumentazione, motori e serbatoi di ossigeno. Gagarin aveva la possibilità di osservare l’esterno attraverso tre oblò, in uno spazio simile a quello di una vecchia Fiat 500.

Al termine del volo, Gagarin venne espulso dall’abitacolo e paracadutato a terra. Nei resoconti ufficiali si affermò che era invece atterrato all’interno della capsula, per conformarsi alle regole internazionali sui primati di quota raggiunta in volo. Guardando ciò che resta della capsula, forse è stato meglio così.

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Migliaia di russi lo attendevano al suo ritorno e la sua impresa ebbe una grande eco in tutto il mondo. Gagarin dimostrò che l’uomo era in grado di volare oltre le previsioni, diventando a soli 27 anni il primo uomo della storia a orbitare intorno alla Terra e a osservarla dallo spazio. Venne decorato da Nikita Khruščёv con l’Ordine di Lenin, la massima onorificenza sovietica, diventando Eroe dell’Unione Sovietica.
In seguito Gagarin collaborò alla preparazione di altre missioni spaziali, come quella della Vostok 6, che nel 1963 portò Valentina Vladimirovna Tereškova nello spazio (prima donna in assoluto a compiere una tale missione). Inoltre, partecipò allo sviluppo della nuova navicella spaziale Sojuz.

Questo è quanto si legge nei libri di storia e su Wikipedia.
Più difficile è cercare di capire l’impatto che tale impresa ebbe (parliamo dei primi anni ’60) a livello mondiale; l’america era ancora in preda al “Maccartismo”, anche se in calo, ed eravamo in piena Guerra Fredda. Iniziava la corsa allo spazio (beh, a dire il vero era già iniziata nel 1957 con il lancio da parte della Unione Sovietica, dello Sputnik).
Prima dello Sputnik, l’americano medio pensava che gli Stati Uniti fossero leader in tutti i campi tecnologici. In risposta allo Sputnik, gli Stati Uniti iniziarono degli sforzi enormi per recuperare questa superiorità tecnologica, tra cui il rinnovamento dei programmi scolastici. Questa reazione è oggi nota come Crisi Sputnik. Le due superpotenze inziarono ricerche, studi e lanci sperimentali, per guadagnare la supremazia dello spazio : lanci di cani, scimpanzè e tartarughe attorno alla luna (non è uno scherzo, cercate “sonda Zond 5”). L’Unione Sovietica fu anche la prima ad iniviare le donne nello spazio, nel 1963 (impresa emulata con un piccolo ritardo, nel 1983, dagli USA). Sempre all’Unione Sovietica spetta il primato della prima navetta con più di una persona di equipaggio, la Voschod 1, una versione modificata della Vostok, il 12 ottobre 1964 con i cosmonauti Komarov, Feoktistov e Yegorov. Inoltre il cosmonauta Aleksej Archipovič Leonov, della Voschod 2, lanciato il 18 marzo 1965 effettuò la prima passeggiata spaziale della storia.

Da qui in poi il traguardo si sposta: l’obiettivo della corsa allo spazio divenne l’invio di un uomo sulla Luna.
Ma di questo parleremo in un altro articolo 🙂